Accogliamo la parola di Dio in un buon terreno fertile

L’Angelus
di questa domenica di metà luglio è improntato sul brano del
Vangelo di Matteo 13, 123,
in cui Gesù attraverso una parabola rappresenta il modo in cui
accogliamo la Parola di Dio:la parabola del seminatore.

Accogliere
la Parola di Dio vuol dire accogliere la persona di Cristo”
spiega
Papa Francesco, quindi bisogna fare attenzione ad essere pronti e ben
preparati al modo in cui la accoglieremo. “Possiamo
farlo come una strada, dove subito vengono gli uccelli e mangiano i
semi. Questa sarebbe la distrazione, un grande pericolo del nostro
tempo”
,
siamo infatti troppo presi dalle cose esterne del mondo, tutto a
portata di mano, riempiti di immagini e parole che ci distolgono
dalla meditazione e dal dialogo
con il Signore
”.

Seguendo
poi la parabola un altro modo è accogliere i “semi” come
“un
terreno sassoso, con poca terra. Lì il seme germoglia presto, ma
presto pure si secca, perché non riesce a mettere radici in
profondità.”
Questa
immagine rappresenta le persone che all’inizio ascoltano prese
dall’entusiasmo, ma che poi col tempo non assimilano nulla e “davanti
alla prima difficoltà, pensiamo a una sofferenza, a un turbamento
della vita, quella fede ancora debole si dissolve, come si secca il
seme che cade in mezzo alle pietre.”

C’è
poi il caso in cui il nostro “terreno” è pieno di cespugli
spinosi “e
le spine sono l’inganno della ricchezza, del successo, delle
preoccupazioni mondane”

che non faranno altro che soffocare quello che sta cercando di
crescere.

L’ultimo
e unico modo è avere un terreno buono, infatti
la semente caduta su questo terreno fertile rappresenta coloro che
ascoltano la Parola, la accolgono, la custodiscono nel cuore e la
mettono in pratica nella vita di ogni giorno”.

Tutto
questo ci fa capire che Dio parla a tutti e dipende solo da noi
accogliere la Sua parola
nel terreno giusto, e il modo migliore è leggerla tutti i giorni,
come esorta il Pontefice, portando sempre con noi il Vangelo.

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