Amare oltre misura non può essere un dovere stabilito per legge

Pentecoste di Duccio di Buoninsegna

di Costanza Miriano

Sono circa due anni che scrivo questo articolo. Lo scrivo, lo sottopongo a mio marito, a qualche amico, ne parlo con qualche sacerdote, poi lo butto. E sì che di solito scrivo senza quasi rileggere, per il mio blog. Ma qui siamo su un campo minato. Qualunque cosa si dica su questo tema viene letta subito in chiave politica, o meglio partitica, che è quanto di più lontano dal mio intento.

In attesa di andare a messa per celebrare la Pentecoste e chiedere lo Spirito Santo, ci riprovo.

Io credo che ci sia una grande confusione in merito alla questione della solidarietà, e provo a spiegarla così come l’ho spiegata alle mie figlie più piccole, ché magari, semplificando le cose e togliendo i riferimenti a polemiche e partiti che loro neanche conoscono, la cosa viene meglio, e si ripassa anche il Catechismo.

L’uomo è ferito dal peccato originale, e tende al male, per questo esistono le leggi, la Legge. Perché mi impedisce di fare i miei comodi quando questi danneggiano i diritti di qualcun altro. Se l’uomo fosse solo ricolmo di Spirito Santo non ci sarebbe bisogno di legge, tutti faremmo il bene senza sforzo, tutti condivideremmo i nostri beni, il tempo, tutto quello che abbiamo, facendo a gara nello stimarci gli uni con gli altri, e nessuno sfrutterebbe le risorse dei paesi poveri per arricchirsi, tutti avrebbero la possibilità di vivere nel paese dove nascono, tra i propri cari, con le proprie risorse, che sono sufficienti a far vivere bene tutti, se si studia e si progredisce, e si impara a usare bene quello che la natura ci dà. Chi si impegnasse di più, chi avesse più capacità e fosse più serio degli altri, avrebbe più risorse, ma grazie alla pienezza dello Spirito Santo sarebbe anche più capace di condividerle.

La legge però non ha questo compito, la legge e la politica devono solo garantire il rispetto dei diritti, fino a che non ledono quelli degli altri, insomma, mettere ordine, costruire una società armoniosa e organizzata in modo intelligente, sconfiggere il caos al quale ci consegna il nostro mondo interiore ferito dal peccato originale.

La Chiesa fa bene a invitarci ad andare oltre la legge, ma può farlo solo se prima ci ha insegnato a pregare, pregare senza interruzione, chiedendo, mendicando lo Spirito Santo perché ci faccia incontrare Cristo. Allora, pieni della gioia di questo incontro, pazzi del suo amore, risorti già adesso in questa vita perché abbiamo scommesso tutto sul Risorto, su quello che ha vinto la morte, allora possiamo nel sacrario intimo e inviolabile del nostro cuore decidere di andare oltre la legge, e di amare anche quando non è giusto, perché questo è l’amore. Di amare i nemici, di amare chi si prende quello che è nostro, di dare anche la tunica a chi ci prende (e non “ci chiede”, il vangelo dice proprio “ci prende”) il mantello. Solo da Cristo può venire la grazia di questo amore. Solo se hai incontrato Cristo puoi andare in missione, puoi aiutare una famiglia anche se non hai niente o quasi da parte per la tua, puoi fare un passo che – per l’uomo – non è “giusto”, ma è oltre la giustizia e la ragionevolezza.

Non credo che sia compito di un governo stabilire che questo modo di amare “pazzo” sia la legge, non lo può fare perché questo lo fa solo lo Spirito Santo, che non può agire se noi non lo mendichiamo giorno e notte, pregando senza interruzione come dice san Paolo. San Francesco lo aveva ottenuto, ma tutti si dimenticano che dopo l’incontro con Cristo lo aveva chiesto a forza di digiuni e preghiere e penitenze che lo hanno portato alla morte precoce.

Quindi hanno ragione i governi che cerchino di stabilire una società ordinata, che tuteli e protegga se stessa nel rispetto delle leggi, che siano ordinate a una gerarchia del bene. I paesi dove è altissima la disoccupazione e bassissima la natalità devono investire anche per aumentare il lavoro e le nascite (che poi le due cose sono correlate).

Contemporaneamente hanno lo stesso ragione i nostri pastori a ricordarci di pregare e digiunare per chiedere la grazia di saper fare la volontà di Dio, perché quando saremo pieni di Spirito Santo, abitati solo da lui, sapremo andare oltre la gerarchia del bene. Ma questa condotta non può essere una cosa imposta dalla legge (abbiamo visto cosa è successo con il comunismo), perché va contro la natura umana quando priva della grazia, bensì solo scelta e abbracciata per grazia, individualmente (questo sono i santi) e non imposta per legge statale.

Amare oltre misura non può essere un dovere stabilito per legge.

La stragrande maggioranza di sacerdoti che conosco, e che amo come una figlia, quelli che vogliono appartenere solo a Cristo, e danno la vita nel silenzio, senza curarsi delle polemiche mediatiche e politiche, hanno molto chiaro tutto questo. Pochi altri, quelli che hanno manie di protagonismo politico, no. Non parlano di peccato orginale e di preghiera, di come solo Dio ci possa dare la miracolosa possibilità di essere buoni. Hanno dimenticato che il solo loro compito è stare con Cristo e farcene inammorare.

Ecco, perdonate la semplificazione, ma le mie figlie almeno hanno capito, e io mi sono tolta un peso dallo stomaco.