Chi va piano… Cinque passi al mistero.

Chi di noi quest’anno non ha dovuto cambiare ritmo, rallentando certi aspetti della propria vita, accelerandone altri? Io per esempio ho scoperto che il pranzo e la cena quando stai sempre a casa sono vicinissimi, non fai in tempo a sparecchiare e sistemare che devi riaccendere il forno, e poi che avere lo spazio per la preghiera non significa automaticamente che riuscirai a raccoglierti, tanto per dire le prime due cose che mi vengono in mente di questo tempo così nuovo. Eppure, il tempo e lo spazio che ci sono dati da vivere sono esattamente il luogo e il momento in cui possiamo incontrare Dio, questo è certo. Il tempo in cui viviamo non è un errore.
Di lentezza e velocità parlerà il primo dei cinque passi di quest’anno, che ricominciano sabato prossimo, e che vista la situazione saranno online in diretta, non più il venerdì sera ma il sabato pomeriggio.
Per chi abita fuori Roma e di solito non poteva venire (e doveva aspettare maggio per poter riascoltare i files, e solo in audio), una bella notizia: il link per seguire è questo:
Sabato 21 novembre ore 16

 

I “Cinque passi al Mistero”, sono un ciclo di catechesi per giovani e adulti, che si svolge ormai da dieci anni presso la parrocchia S. Maria in Vallicella – Chiesa Nuova di Roma
Lo spirito è volutamente quello di mettersi in dialogo con le persone che si sentono più lontane dalla Chiesa, offrendo loro una spiegazione pacata di quelle che sono le ragioni della fede su vari argomenti.
Sono i giovani dell’Oratorio a segnalare i temi di frontiera, quelli più “caldi” e che magari tengono più lontane le persone.

Il metodo è sempre lo stesso: una introduzione di mezz’ora esatta,  a cui seguono le domande.
Si rinnova così una tradizione nata fin dal XVII secolo. I discepoli di San Filippo Neri, infatti, si confrontavano con la società e con la cultura dell’epoca, mostrando la validità della prospettiva della fede a coloro che erano aperti a comprenderla, in un’epoca nella quale già si manifestavano gli albori dell’età moderna.
Gli incontri sono basati sul dialogo, e sulla possibilità di porre qualsiasi domanda tesa a capire meglio il pensiero della Chiesa. L’elemento dell’improvvisazione, del non preparare tutto, si ritrova anche nei sermoni di S. Filippo e nasce dall’atteggiamento spirituale di fidarsi della parola di Gesù: quando vi trascineranno nei tribunali – e questo tipo di incontri aperti un po’ lo sono – non preparate prima la vostra difesa perché sarà lo Spirito a suggerirvi cosa dire.
S. Filippo insegna a fidarsi di Gesù come un amico e un faro che illumina il cammino, senza paura di andare “disarmati” a spiegare le proprie ragioni.
Si cerca sempre di usare la ragione come strumento di dialogo che accomuna chi crede e chi non crede.
La Fede non umilia mai la ragione e rendere ragione della speranza che è in noi, come insegna la Parola, è l’unico mezzo per spegnere il livore che ostacola proprio l’uso di quella ragione in nome della quale si vuole mettere da parte la fede.