Commenti su Le vie del dolore di Bariom

@Raffaella ti assicuro la mia preghiera…

Guarda continuamente a Cristo e Cristo Crocifisso.
Pietro iniziò a sprofondare quando impaurito guardò a se stesso e all’impossibilità umana di camminare sulle acque (simbolo della morte).

Se mi permetti, di porgo una prospettiva che sempre mi sovviene difronte a casi come il tuo.

Tuo marito è in peccato grave, è un peccato che può portarlo alla dannazione eterna, non volesse Dio la sua vita finisse oggi e non avesse il tempo del pentimento.
Io credo tu ancora ami tuo marito o non avresti questa sofferenza e non chiederesti aiuto.
Considera il peccato mortale di tuo Marito, come un morbo, come un cancro (quando Gesù dice che è venuto per gli ammalati non parla solo dei paralitici fisici), tu abbandoneresti tuo Marito ammalato di cancro?
Non credo proprio… Certo tuo Marito ha fatto una scelta, il cancro non lo scegli, ma non voglio entrare nelle disquisizioni teologiche e simboliche – il peccato diviene schiavitù e lo schiavo non è sempre libero di scegliere – tuo marito vive nell’inganno profondo, nella cecità, vittima certamente delle sue debolezze.

Certamente poi ci saranno problematiche di coppia che coinvolgono entrambi, ma certo questo è discorso che dovrai approfondire, magari aiutata e nella più completa sincerità, ma ciò che voglio dire è comportati verso tuo Marito da Moglie quale sei difronte a Dio, come con un Coniuge che è gravemente malato, o paralitico e che sta rischiando seriamente la sua vita.

Ciò non significa “scusarlo” o non dire la verità a tuo Marito.

Se hai dei figli, chiedi a Dio che ti dia una parola di Misericordia quando parli loro del padre.
E combatti, combatti per riavere ciò che è tuo, perché non siete due ma una sola carne.

Ti abbraccio.