Commenti su Quell’urlo silenzioso che sconvolse il medico abortista di Nessuno

Quando è capito a me (di dover decidere) è stata stato necessario un tempo interminabile per giungere ad una conclusione: quattro secondi. Sembra una battuta ma credetemi, non lo è. Pochi attimi possono essere anche troppi, in certi casi.

Ero arrivato preparato ma non è stato sufficiente. In verità non si è mai veramente preparati a nulla e illudersi di esserlo è una grave e pericolosa presunzione. La verità è che siamo esseri umani, creature deboli e piccole. Per questo abbiamo bisogno di Dio e della Sua Misericordia!
Durante quel tempo ho visto tutto, come in un film. La mia (e sua) fortuna è stata che il film finiva bene, con un lieto fine. Ma soprattutto il pensiero costante – certamente non mio – che Dio ci ama e non avrebbe di certo gradito scelte diverse da quella che feci. Specialmente, non le avrebbe accettate da me, che mi ha sempre istruito e custodito. Per inciso: “custodito” non implica ricevere cose umanamente belle (anzi, di solito significa ricevere dal mondo riprovazione e affanno) ma avere la certezza nel cuore di non essere abbandonati, di essere amati fino in fondo e fino al sacrificio del Suo sangue. E di avere un progetto speciale da portare avanti. E “istruito” non significa essere formati in modo accademico ma piuttosto intende quel tipo di ritorno e docilità che ottiene un padre quando prende per mano il figlio e lo accompagna per le strade trafficate e pericolose del mondo. In altre parole di avere un dialogo con il Creatore che tra tutti, guarda proprio me. Privilegio incredibile… ma fa così con tutti perché siamo tutti figli unici.

Un’ultima nota. Non si creda che fatto ciò io sia diventato migliore per la scelta di allora. Né che, se ricapitasse, farei “certamente” la stessa cosa. No. Quel “certamente” è una illusione malefica. Fino all’ultimo istante sarò tentato e so che avrò sempre bisogno dell’aiuto del Signore.

Grazie a Dio, ho bisogno di Lui.