Gesù ha pregato per noi e questo deve darci coraggio e speranza

In un cortile di San Damaso pieno di folla festante prosegue la catechesi sulla preghiera; argomento del giorno La preghiera pasquale di Gesù per noi, che abbraccia l’importanza della preghiera per il Figlio di Dio.

Il dialogo con il Padre è il nucleo incandescente di tutta la sua esistenza.” Talmente importante da accompagnare anche i Suoi ultimi istanti di vita, quando l’ora più buia si avvicina. “Quelle ultime ore vissute da Gesù a Gerusalemme sono il cuore del Vangelo non solo perché a questa narrazione gli Evangelisti riservano, in proporzione, uno spazio maggiore– ma perché danno un senso a tutta la sua vita sulla terra- non è stato un filantropo che si è preso cura delle sofferenze e delle malattie umane: è stato ed è molto di più. In Lui non c’è solamente la bontà: c’è qualcosa di più, c’è la salvezza, e non una salvezza episodica – quella che mi salva da una malattia o da un momento di sconforto – ma la salvezza totale, quella messianica, quella che fa sperare nella vittoria definitiva della vita sulla morte.”

Ecco dunque che negli ultimi giorni, durante la sua ultima Pasqua, troviamo Gesù spesso immerso nella preghiera invocare il Padre, consapevole di ciò che lo aspetta. Lo fa nell’orto del Getsemani così come sulla croce, dove si compie il Suo destino “prega per gli altri, prega per tutti, anche per coloro che lo condannano, senza che nessuno, tranne un povero malfattore, si schieri dalla sua parte. […] Sulla croce si compie il dono del Padre, che offre l’amore.”

Questo è il messaggio dell’ultima catechesi sull’argomento, ricordare che Gesù ha pregato anche per noi, “siamo stati voluti in Cristo Gesù, e anche nell’ora della passione, morte e risurrezione tutto è stato offerto per noi. E allora, con la preghiera e con la vita, non ci resta che avere coraggio, speranza.”

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