I lavoratori dell’ultima ora. Lectio di don Antonio Grappone al monastero WiFi

Cosa è la lectio divina, cosa sono le parabole, come la Parola di Dio ci fa inciampare e ci cambia (è performativa, direbbe Ratzinger). Tanta, tantissima roba in questa lectio di monsignor Antonio Grappone che abbiamo registrato per voi all’incontro del primo lunedì del mese (questo mese eccezionalmente il secondo) del monastero WiFi nella parrocchia Parrocchia Natività di Nostro Signore Gesù Cristo in via Gallia a Roma. La lectio prende spunto dal Vangelo d Matteo (Mt 20,1-16) della prossima domenica.

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«Molti che ora sono i primi saranno gli ultimi; e molti che ora sono gli ultimi saranno i primi. Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore