IL SITO DEL MONASTERO WI-FI

 

https://www.monasterowi-fi.it/

 

di Costanza Miriano

L’Avvento è la venuta, ma è anche l’attesa. Ieri è iniziato un nuovo anno, comincia con l’attesa e la venuta di Gesù. Che è sempre nuovo, attuale, presente. Il tempo che comincia oggi non è la commemorazione della venuta di Gesù, ma è davvero una nuova venuta e insieme una nuova attesa, della comunione completa con lui, oggi, adesso, nel mio cuore; e della parusia.

La candela della corona che accendiamo oggi è la luce di Gesù che illumina il nostro cuore, ma anche il riaccendersi dell’attesa. E l’attesa si alimenta, come dice Gesù proprio nell’ultimo Vangelo dell’anno, quello di ieri, “vegliando in ogni momento e pregando”.

Per questo non possiamo immaginare un momento più propizio per lanciare il nuovo sito del Monastero wifi, proprio oggi nel giorno della Medaglia Miracolosa (ieri infatti il primo giorno dell’Avvento ha “prevalso” sulla festa della Medaglia, che possiamo celebrare oggi insieme a Santa Caterina Labouré. La Madonna è la mamma che ci invita a pregare sempre, e non possiamo che mettere sotto la sua protezione tutti i monasteri locali. Grazie al lavoro gigantesco e pazientissimo di Emanuele Ercoli e di Monica il sito adesso è aggiornato con tutte le notizie sui monasteri locali, che sono diventati – non ci posso credere – diciannove! E altri stano nascendo.

Il monastero (qui trovate altre notizie) altro non è che stare nella Chiesa, farci compagnia, incoraggiarci a riprendere il cammino con più vigore, farci insieme un promemoria continuo della necessità di pregare sempre, senza stancarci.

Cercate sul sito il più vicino a voi, e scriveteci a [email protected] se invece siete in una città dove ancora non c’è un monastero, e avete voglia di farne nascere uno.

E per rispolverare la memoria, ecco cosa scriveva alla viglia del primo Capitolo Generale Laura Daretti, una della “sciatagalline” bionde con cui abbiamo cominciato questa incredibile avventura.

Ndr La sciatagalline è una che fa confusione nel pollaio e spaventa le galline, ma in realtà Laura è una efficientissima e super tecnologica mamma di cinque

 

 

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In principio era Monica.
Che poi a ben vedere io ho saputo della sua esistenza meno di due anni fa (in occasione del convegno sulla famiglia di Genova), l’ho visivamente acquisita a marzo dello scorso anno (quando ha presentato l’incontro di Costanza sempre a Genova, all’oratorio S. Filippo) e l’ho finalmente incontrata solo a luglio quando, non so bene in che modo, sono stata tirata dentro questa pazza impresa del Capitolo a Roma.
Con Giuse invece ci conosciamo da più di vent’anni, complici i bambini e la spiaggia condivisa ma, pur avendola puntata subito come donna speciale e in sintonia, la nostra amicizia non si è mai seriamente approfondita fino a un pellegrinaggio a Medjugorje di due estati fa. E da lì è stato tutto un turbine di eventi.
Maria Teresa invece era solo un profilo recentemente acquisito su Facebook, nominata ogni tanto da qualche illustre amico in comune, cosa che perciò aveva fatto alzare la mia soglia di attenzione. Poi Costanza l’ha aggiunta a una certa mailing list, 15 giorni dopo l’ho incontrata a Viareggio per la prima volta e un paio di mesi dopo condividevamo la stanza e le chiacchiere notturne come due adolescenti in vacanza.
Con queste tre meravigliose e folli super mamme è iniziata l’avventura che ha condotto al Capitolo generale del monastero Wi-Fi. Sì, perché in realtà in principio non era mica una roba così esagerata. Monica aveva questa insistente idea di fare un incontro tra donne con Costanza, per condividere finalmente dal vivo pensieri e abbracci, fede e consigli… poi, visto che un’ennesima trasferta avrebbe potuto causare una minaccia di divorzio a carico di Costanza, ha pensato che potevano andare noi a Roma, semplificando così la logistica. Insomma, una cosina semplice: qualche decina di donne, in una data di bassissima stagione e strategicamente lontana da compleanni e ricorrenze familiari, una chiesetta per accoglierci e il gioco era fatto!
Già… ma non era il nostro gioco! Perché subito le 2 o 3 amiche a cui ciascuna lo ha detto, non solo hanno aderito entusiasticamente, ma lo hanno spifferato ad altrettante 2 o 3 amiche e chi è un minimo pratico di matematica comprende al volo lo “tsunami numerico” che si stava generando.
Così è arrivato il giorno del primo incontro tutte insieme a Viareggio, che ora che ci penso è stato anche il penultimo, perché tutta questa impresa si è costruita a forza di mail, conference call, whatsapp e messaggini.
Sequestrata Costanza per un paio d’ore alla sua vacanza con la famiglia e occupato militarmente un divano di un prestigioso stabilimento balneare al misero prezzo di una coca zero, è cominciata la progettazione.
Trovata la data, la prima domanda è stata: “Ma i mariti?”. Perché nel frattempo avevano subodorato il fermento che ribolliva e cominciavano a far domande. “Noooo, i mariti, no! È una cosa per donne! Cosa vuoi che interessi a loro?”.
E invece interessava, eccome… così piano piano abbiamo capitolato sui mariti e progettato qualcosa che potesse soddisfare anche loro, decisamente poco interessati ad abbracci, chiacchiere e pareri sui pupi.
Ma la domanda successiva era già lì in agguato: e i figli?!? Già, i figli. Se vengono anche i mariti, tanti non avranno dove lasciarli… ci vorrebbero un paio di ragazze per intrattenerli…
E così, a 6 mesi dall’inizio, gli uomini hanno superato le 3 centinaia, i bambini sono più di cento e le baby sitter, scolte di gruppi scout della zona, un piccolo esercito.
Insomma, la cosa ci è leggermente sfuggita di mano! Ma evidentemente la mano che gestiva la regia di tutto questo non era la nostra e quella folle idea iniziale in realtà ad oggi suona come una chiamata a farci strumenti per dare risposta a un bisogno profondo di tanti: quello di sentirsi parte di una fraternità che condivide la fede e il desiderio di declinare nella propria quotidianità una sorta di regola monastica laica, che altro non è che la nostra piccola,
personale e ordinaria via di santificazione.