Incontri di preparazione al Matrimonio con padre Maurizio Botta

di Costanza Miriano

Che ne sa la gente di cosa è il matrimonio per noi? Di che lacrime grondi e di che sangue la battaglia che ci viene chiesta per diventare una carne sola, per entrare nel mistero grande?

Solo casualmente il matrimonio cristiano e il matrimonio civile hanno lo stesso nome. Il nome è lo stesso, ma la sostanza è una cosa stratosfericamente diversa. L’istituzione di un “munus alla madre”, qualcosa che offrisse stabilità e tutela alla prole, l’ambiente migliore perché la specie umana potesse conservarsi, è una cosa molto antica, che ha una base naturale, è sensatissima e preziosa.

Ma il matrimonio investito dallo Spirito Santo, attraversato dalla grazia, toccato da Colui che fa nuove tutte le cose, è qualcosa di lontano anni luce. E che non c’entra nulla con l’idea stantia e borghese che del matrimonio si è affermata negli ultimi secoli (e che è stata così pesantemente attaccata e messa in crisi negli ultimi tempi).

Per noi cristiani invece il matrimonio è una vita avventurosissima, è la vita secondo il Battesimo, è il luogo in cui si impara da amare come ama Cristo, quindi in un modo che non esclude la sofferenza, l’asimmetricità, la ferita, il dolore, la fatica, ma che proprio grazie a quelli fa entrare gli sposi nella via della conversione. Quando ci sposiamo noi che vogliamo assomigliare a Cristo non chiediamo che l’altro ci faccia felice, ma chiediamo a Dio la grazia di imparare ad amare come ama suo figlio: un amore che rispetta la libertà dell’altro, un amore che impara a perdonare, un amore che impara a non pretendere. Roba che ci vuole una vita intera: per questo il matrimonio è indissolubile, perché altrimenti non si fa in tempo. Un’avventura difficile, per la quale serve coraggio, serve carattere, servono gli attributi, non è una roba per signorine, altro che rugby (sarà per questo che quando ti sposi diventi “signora”? e io infatti ci tengo: quando il salumiere, facendo finta di non sapere che ho cinquanta anni e si vede benissimo, mi chiama signorina, lo correggo sempre).

Tutto quello che serve per combattere la battaglia è annunciato nel sacramento del matrimonio. I corsi di preparazione al matrimonio che si tengono a Roma, nella chiesa di Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova), lo esaminano passo per passo, parola per parola, con padre Maurizio Botta. E che gioia vedere domenica dopo domenica la chiesa riempirsi di famiglie e bambini, frutto di questi corsi (molti poi continuano il loro cammino in altre parrocchie, in giro per Roma e per l’Italia).

L’unica controindicazione è che sono corsi per chi vuole fare sul serio. Dopo averli frequentati sarà difficile dire “io non avevo capito, non ero pienamente consapevole”, a parte quelli che vanno costretti dalla fidanzata e mentre sono lì fanno altro (non credo guardare il cellulare, a occhio e croce non mi sembrano i tipi da Chiesa Nuova).

Io un po’ li invidio quelli che fanno il corso con Padre Maurizio: noi su certe cose abbiamo dovuto sbattere la faccia da soli, e per quanto si sa che ci sono fatiche che bisogna per forza attraversare, e le attraversi comunque, saperlo prima è meglio. Ti puoi portare l’attrezzatura giusta. Così magari vai in montagna con gli scarponcini e non con i sandali con le piume (ogni riferimento alle mie scarpe è puramente casuale).