La preghiera è un combattimento e il Signore è sempre con noi

Un’Udienza in mezzo alla gente nel cortile di San Damaso, che ha fatto felice Papa Francesco “perché siamo tutti fratelli nel Signore e guardarci ci aiuta a pregare l’uno per l’altro,” e di preghiera si torna a parlare, di preghiera fatta anche di combattimento.

Pregare non è una cosa facile e per questo noi scappiamo dalla preghiera. Ogni volta che vogliamo farlo, subito ci vengono in mente tante altre attività, che in quel momento appaiono più importanti e più urgenti.” A volte in effetti è vero, scappiamo dalla preghiera. “Il silenzio, la preghiera, la concentrazione sono esercizi difficili, e qualche volta la natura umana si ribella. E secondo il Catechismo ci sono persino dei nemici della preghiera: “qualcuno dubita che essa possa raggiungere veramente l’Onnipotente: ma perché Dio sta in silenzio?-e ancora- altri sospettano che la preghiera sia una mera operazione psicologica; qualcosa che magari è utile, ma non vera né necessaria.”

Ma, continua, i veri nemici sono dentro di noi, e allora possiamo vacillare di fronte alle tentazioni, così potremmo seguire i consigli di qualcuno che ci ha preceduti, come Sant’Ignazio di Loyola, che nei suoi Esercizi spirituali   “insegna a mettere ordine nella propria vita. Fa capire che la vocazione cristiana è militanza, è decisione di stare sotto la bandiera di Gesù Cristo e non sotto quella del diavolo, cercando di fare il bene anche quando ciò diventa difficile.

Bisogna combattere perché la preghiera fa dei miracoli […] E quando non ci fa la grazia, ce ne farà un’altra che poi vedremo con il tempo. Ma sempre occorre il combattimento nella preghiera per chiedere la grazia. Sì, delle volte noi chiediamo una grazia di cui abbiamo bisogno, ma la chiediamo così, senza voglia, senza combattere, ma non si chiedono così le cose serie. La preghiera è un combattimento e il Signore sempre è con noi.

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