La sapienza del cuore si ottiene imparando a coniugare contemplazione ed azione

 

Nell’Angelus di domenica 21 luglio il Santo Padre ha colto l’occasione per parlare della sapienza del cuore, che si ottiene imparando a coniugare contemplazione ed azione.

Figure centrali dell’Angelus odierno sono state Marta e Maria, le quali sono state pronte ad accogliere Gesù, come i fedeli in Piazza San Pietro hanno potuto apprendere dalla lettura di oggi.
Il Papa ci ha tenuto a sottolineare che il Signore ci sorprende sempre quando ci mettiamo ad ascoltarlo veramente. Sono queste le parole che il Pontefice ha scelto per indicare ai fedeli l’importanza di prendersi del tempo per stare in disparte con il Signore, del tempo da dedicare alla contemplazione, la quale deve affiancare l’azione per raggiungere la sapienza del cuore.
Bisogna seguire l’esempio di Maria, che è stata pronta a lasciare in sospeso quello che stava facendo per mettersi all’ascolto di Gesù, per accoglierlo e per dedicarsi a Lui. E’ questo il modello di riferimento che ciascuno di noi dovrebbe seguire, perché solo se ci mettiamo davvero in ascolto possiamo lasciarci sorprendere dal Signore.
Maria ha scelto la parte migliore (v. 42) ed il Pontefice ha deciso di lodare questo comportamento e di prenderlo come esempio per comunicare il messaggio centrale dell’Angelus di oggi: imparare a prendersi del tempo nel corso della giornata, mettere per un momento in pausa le attività quotidiane e dedicare del tempo alla contemplazione.
Nella lettura viene messo in evidenza anche il comportamento di Marta, che è impegnata in diversi servizi per accogliere il Signore. Viene sottolineata quindi anche la centralità del senso di accoglienza che la nostra comunità dovrebbe mostrare, in modo che ciascuno possa sentirsi a casa, in particolare le persone più fragili come i poveri ed i bambini.

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