La vera pace viene da Cristo ed è riconciliazione e amore

Riprende con l’Udienza
di oggi la catechesi sulle Beatitudini iniziata da Papa
Francesco. L’odierna presa in esame è la numero sette: Beati
gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio

”,
ripresa
dal Vangelo di Matteo 5,9.

Di
che tipo di pace si parla? Spiega il Pontefice che ce ne sono due
distinti, quello umano e quello biblico.

Il
primo tipo è
“una
sorta di
tranquillità
interiore

[…] Questa è un’idea moderna, psicologica e più soggettiva. Si
pensa comunemente che la pace sia quiete, armonia, equilibrio
interno. Questa accezione della parola “pace” è incompleta e non
può essere assolutizzata, perché nella vita l’inquietudine può
essere un importante momento di crescita

.
E’ infatti a volte il Signore stesso che cerca di scuoterci dal
nostro torpore, perché
può
capitare che la tranquillità interiore corrisponda ad una coscienza
addomesticata”.
E
allora cosa succede? Che “scuotendo
le nostre

false
sicurezze

vuole
portarci alla salvezza, e anche se “in
quel momento sembra di non avere pace, è il Signore che ci mette su
questa strada per arrivare alla pace che Lui stesso ci darà.”

Il
secondo tipo invece è appunto quello inteso in senso biblico, dove
compare la bellissima parola
shalòm,
che esprime abbondanza, floridezza, benessere. Quando in ebraico si
augura
shalòm,
si augura
una
vita bella, piena, prospera,

ma anche secondo la verità e la giustizia, che avranno compimento
nel Messia, principe della pace

ed
è
la pace che dà il Signore.

Dobbiamo
ricordare che il Signore intende la sua
pace come diversa da quella umana, quella del mondo, quando dice: Vi
lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la
dò a voi. (Gv
14,27).
Quella di Gesù è un’altra pace, diversa da quella mondana.”

La
vera pace di Cristo è riconciliazione e amore, “viene
dalla sua Croce e genera un’umanità nuova”.

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