La vita è un dono che mostra l’infinito amore di Dio

Il brano preso in esame per l’Angelus odierno è Marco  1,14-20 che narra di quando Giovanni il Battista, arrestato, lascia il posto a Gesù che inizia a scegliere i primi apostoli con le parole “il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.”

Il tempo è inteso come “momento storico in cui Dio ha mandato il Figlio nel mondo e il suo Regno si è fatto più che mai vicino. È compiuto il tempo della salvezza perché Gesù è arrivato.”

La salvezza che ci viene offerta è “un dono d’amore  e come tale offerto alla libertà umana perché, spiega il Pontefice un amore senza libertà non è amore; può essere interesse, può essere paura, tante cose, ma l’amore sempre è libero, ed essendo libero e richiede una risposta libera: richiede la nostra conversione. Si tratta cioè di cambiare mentalità – questa è la conversione, cambiare mentalità – e di cambiare vita.”

In un mondo in cui conta il peccato della mondanità e in cui “è difficile esprimere la propria identità nello spirito del mondo in termini positivi e di salvezza: è contro sé stessi, contro gli altri e contro Dio” si oppone il messaggio di Gesù “che invita a riconoscersi bisognosi di Dio e della sua grazia; ad avere un atteggiamento equilibrato nei confronti dei beni terreni; a essere accoglienti e umili verso tutti; a conoscere e realizzare sé stessi nell’incontro e nel servizio agli altri. Per ciascuno di noi il tempo in cui poter accogliere la redenzione è breve: è la durata della nostra vita in questo mondo.”

E che cos’è la vita? un dono dell’infinito amore di Dio, ma è anche tempo di verifica del nostro amore verso di Lui” per cui bisogna stare attenti e cogliere l’occasione quando passa Gesù “stiamo attenti e non lasciamo passare Gesù senza riceverlo. Sant’Agostino diceva: -Ho paura di Dio quando passa-. Paura di che? Di non riconoscerlo, di non vederlo, di non accoglierlo.”

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