L’aborto e l’infelicità delle donne

A Verona scelgono di applicare la 194, cioè di far sì che per le donne ci siano serie alternative, e che la morte del loro figlio sia l’ultima possibilità, se proprio niente altro ha funzionato. Così prevedeva una legge – brutta, ma legge – sfrontatamente disapplicata e contravvenuta in tutti gli ospedali italiani.
Grazie al consigliere Andrea Barzi che per votare sì alla mozione a favore della vita, e che non tocca l’autodeterminazione delle donne, ha citato questo articolo.
Premio Pulitzer a chi scopre perché, esattamente, secondo il Corrierone queste parole sono “particolarmente dure”.

il blog di Costanza Miriano

Slovacchia- Monumento ai bambini mai nati Slovacchia- Monumento ai bambini mai nati

di Costanza Miriano

C’è un’infinità di argomenti contro l’aborto, ma io, visto che mi piace perdere facile, scelgo il più opinabile, il più attaccabile, il meno spendibile in un dibattito pubblico: l’aborto rende le donne infelici. Si potrebbe affrontare il tema sul piano filosofico, come Bobbio (o la Paola Belletti, la mia filosofa preferita, di certo la più gnocca), culturale, come Pasolini, di fede, come fa la Chiesa, o ancora economico, come fa chi elenca nomi dei finanziatori dei prochoice e cifre (fiumi di denaro: perché?). Si potrebbero contestare i numeri falsi che hanno alimentato falsi miti e portato all’approvazione delle leggi sulla base di bufale (come la sentenza Roe – Wade negli Usa o la campagna radicale in Italia), e mostrare come l’aborto ha risparmiato pochissime vite di donne evitando l’aborto clandestino ma ha sterminato schiere infinite di bambini che senza la 194 sarebbero…

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