Le beatitudini svelano la via della felicità

Inizia con l’Udienza di oggi, tenutasi
nell’aula PaoloVI davanti a circa settemila persone, la nuova serie
di Catechesi
incentrata sulle Beatitudini, che saranno
analizzate nel corso del tempo una ad una.

Le Beatitudini fanno parte del discorso
della montagna
tenutosi da Gesù davanti ad una grande
folla, accanto al lago di Galilea, episodio raccontato dal Vangelo
di Matteo
(5,1-11)e secondo Francesco esse “contengono -la carta d’identità
del cristiano- […] perché delineano il volto di Gesù stesso, il
suo stile di vita.”
Anche se “il messaggio è indirizzato
ai discepoli”
la grande folla che li accompagna rappresenta
l’umanità. Quindi “E’ un messaggio per tutta l’umanità” .

Prosegue il Papa facendo una
similitudine tra la montagna di Galilea sulla quale Gesù ci ha dato
questi nuovi “comandamenti” e quella ben più antica del Sinai,
dove Mosè ha ricevuto le Tavole della Legge.

Analizza poi queste norme che sono
composte da tre parti, la parola beati che “ non indica uno che
ha la pancia piena o se la passa bene, ma è una persona che è in
una condizione di grazia, che progredisce nella grazia di Dio”
poi
viene descritta “la situazione in cui si trovano i beati”
e infine “ il motivo della beatitudine, introdotto dalla
congiunzione perché: Beati questi perché, beati coloro perché”.

Raccomanda
infine Francesco di impararle a memoria tutte e otto,
per ripeterle, per avere proprio nella mente e nel cuore questa legge
che ci ha dato Gesù”
Mette
l’accento poisul
fatto che la condizione di beatitudine è futura, è “ la
nuova condizione che i beati ricevono in dono da Dio (perché di essi
è il regno dei cieli), (perché saranno consolati), (perché
erediteranno la terra) e così via.”
Impararle
e ripeterle spesso perché “ le Beatitudini ti portano
alla gioia, sempre, sono la strada per raggiungere la gioia”

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