Liberarci dagli inganni del cuore per conoscere Dio

Continua l’esposizione delle Beatitudini da parte del Pontefice, ancora dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, dove all’Udienza di oggi ha trattato la sesta di esse, la quale recita “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8).

Questa
beatitudine è un po’
il
frutto delle precedenti
:
se abbiamo ascoltato la sete del bene che abita in noi e siamo
consapevoli di vivere di misericordia, inizia un cammino di
liberazione che dura tutta la vita e conduce fino al Cielo”

osserva, ed è questa forse la più difficile perché dipende da
noi, dal nostro comportamento.

Cos’è
la purezza di cui si parla? “Il
puro di cuore vive alla presenza del Signore, conservando nel cuore
quel che è degno della relazione con Lui”

, non si nasce puri di cuore ma si diventa dopo un cammino
di consapevolezza

“imparando
a rinnegare in sé il male”.

Il cuore, nella Bibbia “non
consiste solo nei sentimenti, ma è il luogo più intimo dell’essere
umano, lo spazio interiore dove una persona è se stessa”.
E’
essenziale dunque, raccomanda Francesco liberare
il cuore dai suoi

inganni,
che poi sono i comportamenti che ci portano a peccare in quanto “i
peccati cambiano la visione interiore, cambiano la valutazione delle
cose, fanno vedere cose che non sono vere, o almeno che non sono così
vere” .
Dobbiamo
imparare a riconoscere “quella
parte del cuore che è sotto l’influsso del male”
e
cercare di cambiarla, attraverso la guida dello Spirito
Santo
,
per costruire “una
relazione personale con Dio, non meccanica, non un po’ nebulosa,
no: personale”
.

Così
come nel libro di Giobbe (42,5) egli dice al Signore “Io
ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno
veduto”

deve essere il nostro cammino verso la vera fede,
“è il cammino della vita, nei nostri rapporti con Dio. Conosciamo
Dio per sentito dire, ma con la nostra esperienza andiamo avanti,
avanti, avanti e alla fine lo conosciamo direttamente, se siamo
fedeli … E questa è la
maturità
dello Spirito

a
cui dovremmo aspirare.

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