L’unica strada da seguire è quella di Gesù sulla via dell’amore

Si torna a parlare della preghiera all’Udienza, e argomento di oggi è la preghiera contemplativa, e a spiegare di cosa si tratta un Pontefice che come sempre diffonde il catechismo.

Tutti possiamo contemplare, esordisce, “si può contemplare guardando il sole che sorge al mattino, o gli alberi che si rivestono di verde a primavera; si può contemplare ascoltando una musica o il canto degli uccelli, leggendo un libro, davanti a un’opera d’arte o a quel capolavoro che è il volto umano…[…] Contemplare non è prima di tutto un modo di fare, ma è un modo di essere: essere contemplativo. Ma questa condizione, sebbene riguardi gli occhi, non è da essi che dipende, bensì dal cuore: “qui entra in gioco la preghiera, come atto di fede e d’amore, come respiro della nostra relazione con Dio. La preghiera purifica il cuore e, con esso, rischiara anche lo sguardo, permettendo di cogliere la realtà da un altro punto di vista.

Citando le parole del Catechismo la luce dello sguardo di Gesù illumina gli occhi del nostro cuore; ci insegna a vedere tutto nella luce della sua verità e della sua compassione per tutti gli uomini. Tutto nasce da lì: da un cuore che si sente guardato con amore. Allora la realtà viene contemplata con occhi diversi. Così come ci insegna lo stesso Gesù attraverso l’episodio della sua trasfigurazione, sale su un alto monte con Pietro, Giacomo e Giovanni. […] in questo momento che lui è incompreso, proprio quando tutto sembra offuscarsi in un vortice di malintesi, è lì che risplende una luce divina. È la luce dell’amore del Padre, che riempie il cuore del Figlio e trasfigura tutta la sua Persona.

Ma contemplare non vuol dire non agire, restare passivi e non fare altro che pregare, “c’è un’unica grande chiamata nel Vangelo, ed è quella a seguire Gesù sulla via dell’amore.

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