Oggi tanti danno la vita per la propria fede

Nel corso dell’udienza generale di mercoledì 11 Dicembre
2019
il Santo Padre ha parlato del martirio, segnale che l’uomo va sulla
strada di Gesù. Per farlo si è soffermato sull’episodio di San Paolo, portato
dinanzi al Re Agrippa. La storia di San Paolo, narrata all’interno degli Atti
degli Apostoli è utile per insegnare a ciascuno di noi l’importanza della
perseveranza nella prova, a ravvivare la fede e a trasformarci in missionari.

“L’arrivo a Gerusalemme di Paolo, aveva scatenato
un odio feroce: gli rimproveravano di essere stato un persecutore, viene
accusato di insegnare contro la Legge e il tempio, viene arrestato e inizia la
sua peregrinazione di carcerato fino ad arrivare davanti al re Agrippa”
. Ciò su cui ha voluto porre l’accento il Papa nel
corso della sua catechesi è che Luca, nel suo scritto, abbia testimoniato la
somiglianza che c’è fra Paolo e Gesù, entrambi accusati pubblicamente.

L’esperienza di San
Paolo, inoltre, ha dato al Papa l’occasione per parlare del tema della
persecuzione. “Oggi nel mondo, in
Europa, tanti cristiani sono perseguitati e danno la vita per la propria fede,
o sono perseguitati con i guanti bianchi, cioè lasciati da parte, emarginati”
,
ha detto, e poi ha aggiunto “Il martirio
è l’aria della vita di un cristiano, di una comunità cristiana. Sempre ci
saranno i martiri tra noi: è questo il segnale che andiamo sulla strada di
Gesù. E’ una benedizione del Signore, che ci sia nel popolo di Dio, qualcuno o
qualcuna che dia questa testimonianza del martirio”.

Proseguendo nel racconto
della vicenda di San Paolo il Santo Padre ha detto che egli è stato chiamato a
difendersi dalle accuse dinanzi al Re Agrippa II. La sua apologia si è poi
trasformata in una grande testimonianza di fede in quanto San Paolo ha
raccontato la propria conversione e la missione affidatagli da Cristo. “A partire da questo momento, il ritratto di
Paolo è quello del prigioniero le cui catene sono il segno della sua fedeltà al
Vangelo e della testimonianza resa al Risorto
”. Per San Paolo questa fede
non è solo una teoria ma costituisce l’impatto dell’amore di Dio sul suo cuore.

Il Santo Padre ha poi
concluso la sua catechesi dicendo “Cari
fratelli e sorelle, Paolo ci insegna la perseveranza nella prova e la capacità
di leggere tutto con gli occhi della fede. Chiediamo oggi al Signore, per
intercessione dell’Apostolo, di ravvivare la nostra fede e di aiutarci ad
essere fedeli fino in fondo alla nostra vocazione di cristiani, di discepoli
del Signore, di missionari”.

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