Preghiamo con la certezza che il Signore ci ascolta

L’Udienza generale di Papa Francesco ha proseguito oggi il suo cammino nella preghiera, parlando di quella dei Salmi, un libro della Bibbia.

Il libro è composto da 150 Salmi per pregare, dove ” troviamo tutti i sentimenti umani: le gioie, i dolori, i dubbi, le speranze, le amarezze che colorano la nostra vita.”

Essi sono infatti stati ispirati direttamente da Dio ” nel cuore del re Davide e di altri oranti, per insegnare ad ogni uomo e donna come lodarlo, come ringraziarlo e supplicarlo, come invocarlo nella gioia e nel dolore, come raccontare le meraviglie delle sue opere e della sua Legge”.

E’ un insegnamento a parlare con Lui, con la certezza, afferma il Pontefice, di essere ascoltati.

Certo “chi prega non è un illuso: sa che tante questioni della vita di quaggiù rimangono insolute, senza via d’uscita; la sofferenza ci accompagnerà e, superata una battaglia, ce ne saranno altre che ci attendono. Però, se siamo ascoltati, tutto diventa più sopportabile”.

E una domanda che ricorre nel libro dei Salmi e che tutti certamente durante le nostre preghiere ci poniamo spesso è “Fino a quando, Signore? Fino a quando?”. Perché “ogni dolore reclama una liberazione, ogni lacrima invoca una consolazione, ogni ferita attende una guarigione, ogni calunnia una sentenza di assoluzione.”

E’ un grido questo, prosegue Francesco, che ha un senso poiché ” quando noi preghiamo, lo facciamo perché sappiamo di essere preziosi agli occhi di Dio.” Così si ” chiede a Dio di intervenire laddove tutti gli sforzi umani sono vani”.

Sappiamo che tutti soffriamo, ognuno ha il suo dolore, le sue lacrime, che sono solo “sue”, per questo è importante pregare e parlare col Signore.

” Se rimaniamo nella relazione con Lui, la vita non ci risparmia le sofferenze, ma si apre a un grande orizzonte di bene e si incammina verso il suo compimento”

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