Primo incontro Forza dall’Alto

Cari amici, di seguito trovate l’estratto del primo incontro Forza dall’Alto di martedì 28 aprile.

 

Ci incontriamo perché Dio sta facendo una cosa nuova, aprirò una strada nel deserto (Is 43,19): ve ne siete accorti? Nel coro scomposto di tante voci e opinioni, diamo voce alla Parola di Dio attraverso il libro degli Atti degli Apostoli, il Vangelo della Chiesa: così la Parola, lo Spirito Santo e Storia si incontrano e impastano e illuminano a vicenda in un inizio che non è guidato dalla sola previdenza umana ma anche dalla provvidenza divina.

7 serate che ci mettono sulla scia degli apostoli Pietro e Paolo afferrati dallo Spirito Santo, testimoni di una vita nuova dalla quale recuperare criteri sapienziali. Ma siamo alla Porziuncola dove Francesco di Assisi inizia qualcosa di nuovo diventando complice con la storia in cui vive trasformandola, complice con il Vangelo che sceglie fino in fondo, complice con lo Spirito Santo, ospite amico!

ATTI DEGLI APOSTOLI 1,1-8

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».

Tu ed io oggi siamo Teofilo, amici di Dio che si mettono in ascolto e si pongono le domande giuste per entrare in questo tempo nuovo, sapendo che Dio non fa cose nuove ma fa nuove tutte le cose.

  • Gesù si offrì ad essi vivo….con molte prove. Non basta aver sperimentato la salvezza una sola volta. Il cammino di maturazione della relazione con Dio richiede un’assimilazione molto lunga: le fissazioni della mente e le ostinazioni del nostro cuore ti rendono restio. A volte è più facile vivere da annoiati che da risorti! L’uomo fatica a credere perché nel cuore del credente c’è anche la voce del non credente! Tu diventi ciò che ascolti!
  • Parlando del Regno di Dio. Non è un luogo ma va inteso nel senso che Dio regna! Il regno di Dio è una Persona: Gesù. Vivere questo tempo, questo nuovo inizio (fase 2) significa farsi raccontare da Gesù che Dio regna! La sua regalità è solo nell’amore: Lui ti ama come sei ma non ti lascia dove sei!
  • Ordinò loro di attendere che si adempisse la promessa del Padre. Questa promessa di Dio è un nome, è lo Spirito Santo, 1° dono della Pasqua. Siamo in un tempo di attesa: la tua vita è attesa di cosa? Di chi? L’attesa è difficile e altrettanto faticosa è la docilità ma spezzare la propria pretesa di autosufficienza.
  • Signore è questo il tempo in cui ricostruirai il regno di Israele? Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre vostro ha scelto ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni La domanda dei discepoli: è questo il tempo? L’uomo che vuole impossessarsi del futuro (bisogno di controllo e sicurezza) perché incapace di vivere l’oggi. Gesù Risorto gli parla del Regno di Dio e loro pensano in piccolo il regno di Israele, il loro orizzonte, il mio interesse! Ma una bella notizia questa sera: Dio è più grande della tua piccola circonferenza, ha le misure dei confini del mondo; per questo vuole dilatare il tuo cuore sulle misure della carità! “Aspirate ai carismi più grandi e io vi mostrerò una via migliore di tutte” (1Cor 12,31).
  • Il cambiamento c’è già stato, è avvenuto, è la Pasqua di Gesù, l’amore più grande, quello che va fino in fondo! Accogli questo amore: ricordi Pietro dopo la Pasqua? Io torno a pescare! Quella notte non presero nulla. Ma Gesù va a ripescare Pietro e gli dice: Pietro, non pesci ma uomini, ti avevo detto pescatore di uomini! L’amore più grande aspetta nella tua vita di essere accolto: lascialo essere Re nell’onnipotenza dell’amore e se ti piace, dagli una mano!
  • Il dono che porterà lo Spirito Santo è la Forza dall’alto: perché la forza non ce l’abbiamo in noi o comunque dura poco! Lo Spirito Santo, la forza di Dio, non è la capacità di essere convincenti con parole, essere persuasivi con sofisticati ragionamenti, con qualcosa di sensazionale. Questa Forza dall’alto apre ai segreti dell’amore per vivere da salvati dalla Pasqua di Cristo. Altrimenti viviamo come Lazzaro, scampati ma impauriti! Pietro e Paolo avranno la forza dall’altro per affrontare le prove della vita che presto arriveranno, loro così paurosi e pavidi. Così Francesco complice con la storia, il Vangelo, la Forza dall’alto.

Domanda

Dio sta facendo qualcosa di nuovo con te e non ti lascia solo ma ti vuole dare la Forza dall’alto: te ne stai accorgendo? Sei disponibile a lasciarti plasmare?

 

Vita prima di Tommaso da Celano (Fonti Francescane 358-362)

Da allora, con grande fervore ed esultanza, egli cominciò a predicare la penitenza, edificando tutti con la semplicità della sua parola e la magnificenza del suo cuore. […]

In ogni suo sermone, prima di comunicare la parola di Dio al popolo, augurava la pace, dicendo: «Il Signore vi dia la pace!» (2Ts 3,16). […]

Il primo tra quelli che seguirono l’uomo di Dio fu un abitante d’Assisi, devoto e semplice di spirito. Dopo di lui frate Bernardo, raccogliendo questo messaggio di pace, corse celermente al seguito del Santo di Dio per guadagnarsi il regno dei Cieli. Egli aveva già più volte ospitato Francesco nella sua casa; ne aveva osservato e sperimentato la vita e i costumi e, attratto dalla sua santità, cominciò a riflettere seriamente, finché si decise ad abbracciare la via della salvezza […]

La sua conversione a Dio servì di modello per tutti quelli che vennero dopo di lui: […] La venuta e la conversione di un uomo così pio riempirono Francesco di una gioia straordinaria: gli parve che il Signore avesse cura di lui, donandogli il compagno di cui ognuno ha bisogno e un amico fedele.

Presto venne alla sua sequela un altro cittadino di Assisi […]. Ed ecco sopraggiungere frate Egidio, uomo semplice, retto e timorato di Dio (Gb 1,8; 2,3) […]. Dopo di lui arrivò un altro, e finalmente il loro numero divenne sette con frate Filippo, al quale il Signore aveva toccato e purificato le labbra con il carbone ardente, così che parlava di Dio con spirito mirabile […]

  • 800 anni fa nasce Francesco d’Assisi e restituisce all’uomo la speranza: egli crede in Dio e nell’uomo e non si arrende alle minacce del suo tempo…
  • In Cristo Risorto Dio Padre da sempre opera nell’oggi della storia e non permette che questa si ripieghi su sé stessa…tentazione di ogni uomo, di Francesco.
  • Francesco vive una “svolta esistenziale”: il centro della sua vita si sposta da sé verso “un altro”.
  • Francesco “uomo semplice” … è riduttivo! La realtà che vive è complessa, contraddittoria, in alcuni tratti assurda, come la sua vita e quella dell’uomo di sempre.
  • Francesco decide di fidarsi di Dio. Si lascia affascinare e coinvolgere da Gesù Cristo, dalla sua passione per la storia di ogni uomo, dal suo farsi fratello di tutto il creato.
  • Francesco accetta un invito “vivere secondo la forma del Santo Vangelo” e accoglie il suo “nome nuovo”: “frate Francesco”.
  • Solo in un dialogo di amore e d’amicizia con Gesù è possibile accogliere la propria vocazione e missione come “dono” e “appello”: vivere “per” gli altri e “con” gli altri.
  • Francesco si lascia educare dalla Parola di Dio e guidare dallo Spirito Santo: la sua vita diventa “attraente”. Nasce la “novità” della prima fraternitas: mettere insieme le diversità attraverso l’esperienza del Vangelo, annunciare la pace, la penitenza dei peccati, la benevolenza verso tutti…nella ferialità.
  • Solo la “cura” delle relazioni e del creato è ciò che può accompagnarci verso un mondo nuovo.

DOMANDA

Se ci sembra di essere disorientati in una notte priva di stelle, bisogna forse aspettare l’alba per seguire il Vangelo e per aderire all’invito del Signore? (cfr. E. Leclerc, La Sapienza di un povero).

 

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