Quaresima e monastero WiFi

di Costanza Miriano

Quale direzione dare alla nostra quaresima, cioè al cammino verso la conversione che tutti supplichiamo di fare a Pasqua? Ognuno sa a che punto del cammino si trova, e quale sia la sua strada per arrivare alla meta, quello che è certo è che l’obiettivo – mi è sempre più chiaro – un rapporto personale e vivo con Dio, nella persona di Gesù, da vivere “in” questo particolarissimo momento storico, e non “nonostante” questo. Perché questo, precisamente, e solo questo è il tempo che ci è dato per l’incontro.

Il Papa – come ha ricordato padre Maurizio nell’omelia di ieri mattina – nel suo messaggio per la Quaresima ci ha dato alcune indicazioni “stradali” importanti. Come sempre fede, speranza e carità sono gli astri verso cui orientare le giornate.

Per la fede, è fondamentale la Parola di Dio, cioè sostituire con quella il nostro pensiero (sto provando a scriverci su un libro, per il momento ho solo un nuovo computer, ma è rosa, ed è già un grande inizio): non ascoltare i nostri pensieri, piegare il cuore, dire di sì a Dio invece che a noi stessi.

Per la carità, un grande aiuto è il digiuno (dal cibo ma anche dalle informazioni inutili): la fame ci insegna che siamo creature deboli e bisognose, che trovano il loro compimento solo in Dio.

La speranza ce la regala solo la preghiera, che ci convince del fatto che la storia non si conclude con noi, e questo può aiutarci a digiunare dalle parole che umiliano, e da quelle lamentose, tristi, irritate.

Io personalmente, puntuale a ogni quaresima, partirò sentendomi un padre del deserto, e arriverò a Pasqua dicendo che come ogni anno mi converto l’anno prossimo. Ma siccome sono piena di speranza, mi incammino con tutta la forza che ho in questa avventura.

Per aiutarmi e aiutare tutti quelli che lo desiderano, tutti i venerdì di quaresima alle 21.30 mediteremo con un sacerdote (ogni volta uno diverso) due stazioni della quaresima: le prime due questo venerdì con don Pierangelo Pedretti. Qui e su facebook troverete i link (qui il canale youtube). Forse il venerdì santo dovremo fare la meditazione un po’ più tardi perché alle 21 c’è la via crucis del Papa (a meno che non voglia fare lui la nostra catechesi…).

Il nostro monastero wi-fi, dunque, si è rivelato profetico in questo tempo, e spero che continui ad aiutare tante persone, come aiuta me, a non sentirsi sole nella ricerca del Volto che tutti desideriamo vedere.

Gli incontri nelle città continuano a Roma, Milano, Genova, Firenze, e non so dove altro, in realtà. Chi vuole dare o avere notizie può scrivere a [email protected] A Roma ci vediamo il primo lunedì di ogni mese alle 19.30 (causa coprifuoco) per pregare sulle letture della domenica successiva. Da marzo potremo utilizzare il Battistero di San Giovanni in Laterano, cioè la fonte della vita eterna della Chiesa più importante del mondo –omnium ecclesiarum urbis et orbis mater et caput! – mica roba da poco.

E la notizia più bella è che speriamo di poter organizzare il prossimo capitolo generale il 2 ottobre, proprio a san Giovanni in Laterano: il Cardinale De Donatis ci ospiterà nella cattedrale, ovviamente se le condizioni e le regole lo permetteranno.

A chi chiede come si fa ad appartenere al monastero: tutti sono parte del monastero, se in comunione di cuore e di intenti con la Chiesa. Ma se lo si vuole essere in modo concreto, ecco, bisogna venire al Capitolo generale a Roma o agli incontri nelle città, e cercare di alimentare una vita di fede nel suo quotidiano, insieme ad altri cercatori di Dio. In pratica, l’unica differenza con tutti gli altri battezzati che prendono sul serio la loro vocazione è l’amicizia con altri confratelli e consorelle.

A questo proposito, chiudo dicendo che da marzo, dall’inizio di questa storia del virus che ha messo tante persone in difficoltà, il nostro monastero, cioè voi, avete distribuito aiuti alle famiglie o alle persone povere per 145mila euro! Abbiamo comprato computer ai ragazzi in dad, libri, pagato bollette, fatta la spesa, comprate scarpe e saldate rate dell’assicurazione, pagato visite mediche e affitti e spese di funerali, pannolini e pranzi e cene, salvato case dal pignoramento e cambiato ruote troppo lisce alle auto. Tutto questo grazie al lavoro eroico della nostra bionda, Monica, e alla vostra stupefacente generosità (perché immagino che anche chi non ha perso il lavoro in questo periodo non sia certo più ricco di prima). Continueremo con questo sistema, di dare l’Iban delle famiglie bisognose ai donatori: forse la privacy un po’ ne risente (ma solo il donatore sa a chi vanno i suoi soldi), ma almeno chi dona sa che tutto tutto, fino all’ultimo centesimo, arriva a destinazione, senza nessuna spesa organizzativa. Grazie, davvero, grazie a tutti. Un giorno in cielo potremmo raccontare tutte le storie, e i bambini che hanno gioito per le scarpe nuove vi verranno ad aprire le porte del paradiso!