Seguiamo Gesù solo per ammirazione o per imitarlo?

Da Piazza degli eroi a Budapest si è svolta oggi la Santa Messa in occasione del viaggio apostolico del Pontefice, e al centro delle meditazioni la domanda di Gesù agli apostoli “Ma voi, chi dite che io sia?

Una domanda non fatta a caso, ma per spingere a riflettere, anche noi oggi, se seguiamo Gesù per ammirazione o per imitazione, e “da questa risposta nasce il rinnovamento del discepolato. Esso avviene attraverso tre passaggi, che fecero i discepoli e possiamo compiere anche noi: l’annuncio di Gesù il primo, il discernimento con Gesù il secondo, il cammino dietro a Gesù il terzo.

L’annuncio della sua missione, quella culminata sulla croce e con la resurrezione poi; talmente importante che “Gesù impone il silenzio sulla sua identità messianica, non però sulla croce che lo attende.  E da quel momento inizia a insegnare apertamente e a rivelare cosa lo aspetta, la sofferenza e poi la gloria.

Segue poi il discernimento con Gesù. “Di fronte all’annuncio del Signore, la reazione di Pietro è tipicamente umana: quando si profila la croce, la prospettiva del dolore, l’uomo si ribella. E Pietro, dopo aver confessato la messianicità di Gesù, si scandalizza delle parole del Maestro e tenta di dissuaderlo dal procedere sulla sua via. E noi cosa seguiamo, la via della croce, il sacrificio, la logica di Dio, o quella degli uomini?Quanto è diverso Cristo, che si propone solo con amore, dai messia potenti e vincenti adulati dal mondo! Gesù ci scuote, non si accontenta delle dichiarazioni di fede, ci chiede di purificare la nostra religiosità davanti alla sua croce, davanti all’Eucaristia.

Infine vi è il cammino con Gesù, dietro di lui: il cammino cristiano comincia con un passo indietro –, con un decentramento liberatorio, con il togliersi dal centro della vita.” E non seguirlo solo per ammirazione, ma per imitarlo.

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