Senza l’aiuto di Dio non sappiamo vincere il male

Nel corso dell’Angelus di Domenica 15 settembre 2019 il
Santo Padre ha parlato a tutti i fedeli dell’importanza del perdono di Dio, che mai si stanca di
aspettare ogni suo figlio. Facendo riferimento al passo del Vangelo letto
durante la preghiera ha ricordato che in ogni Messa ed in ogni chiesa “Gesù è contento di accoglierci alla sua
mensa, dove offre sé stesso per noi”
. Questa è un frase, ha detto Papa
Francesco, che suggella la Misericordia di Dio e l’amore del Padre che vince il
peccato.

Il papa ha poi parlato
delle note tre parabole e ha detto prima di tutto che “Il Signore rispondendo a quelli che lo criticavano, racconta tre
parabole stupende che mostrano la sua predilezione per coloro che si sentono
lontani da Lui”
. Nella prima parabola Gesù pone a tutti una domanda importante
la cui risposta sembra quasi essere scontata e chiede chi tra i presenti se
avesse cento pecore e ne perdesse una non lascerebbe le novantanove nel deserto
per andare in cerca di quella perduta.

Una persona con buon
senso, ha detto il Santo Padre, non lo farebbe. Dopo aver fatto un semplice
calcolo, certamente ne sacrificherebbe una per salvare le altre novantanove. “Dio invece non si rassegna, a Lui stai a
cuore proprio tu che ancora non conosci la bellezza del suo amore”
. Con
questa frase il Santo Padre ha voluto passasse il messaggio che Gesù va verso
coloro che ancora non sono riusciti a superare il loro peccato.

Nella seconda parabola si
narra di una donna che possiede dieci monete e ne perde una. Dopo aver
ritrovato la moneta perduta si rallegra con le sue amiche. A riguardo il Papa
ha detto che “il Signore non si rassegna
a perdere e cerca senza sosta: vuole dirti che sei prezioso ai suoi occhi, che
sei unico”
.

Nella terza parabola, infine,
Dio è il padre che attende il ritorno del figlio prodigo. Ancora una volte,
quindi, Dio ci aspetta, non si stanca e non si perde d’animo: questo “perché siamo noi, ciascuno di noi quel
figlio riabbracciato, quella moneta ritrovata, quella pecora accarezzata e
rimessa in spalla”
.

Ciascuno di noi, ha
concluso il Santo Padre, commette un errore quando si crede giusto e quando
crede che i cattivi siano solo gli altri. “Non
crediamoci buoni, perché da soli, senza l’aiuto di Dio che è buono, non
sappiamo vincere il male”
.

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