Tacere, avere il coraggio di tacere, purché sia un tacere mite e non rancoroso

 

Domenica 14 aprile 2019, durante l’omelia della Santa Messa nella Domenica delle Palme, il Santo Padre ha esortato i fedeli a seguire l’esempio di Gesù: “tacere, pregare, umiliarsi” per poter giungere alla salvezza del Regno di Dio, vincendo il trionfalismo del demonio.

Dopo la benedizione delle palme vi è stata la lettura del Vangelo di Luca ed una lunga processione che ha avuto inizio in Piazza San Pietro per concludersi al sagrato della Basilica Vaticana.

L’omelia della Santa Messa è stata dedicata dal pontefice al “duplice mistero”, dato dalle acclamazioni per Gesù che entra a Gerusalemme e dalla sua umiliazione, unita alle grida festose ed all’accanimento feroce. Il papa ha spiegato che “il duplice mistero si ritrova nei due momenti caratteristici della celebrazione: prima nella processione con i rami di palma e ulivo e poi con la lettura della Passione del Signore”.

L’esortazione che il pontefice ha fatto a tutti i fedeli presenti in piazza è lasciare che l’azione animata dallo Spirito Santo coinvolga ciascuno per ottenere quanto viene chiesto nella preghiera e dunque per “accompagnare con fede il nostro Salvatore nella sua via” e “avere sempre presente il grande insegnamento della sua passione come modello di vita e di vittoria contro lo spirito del male”.

“Gesù ci mostra come affrontare i momenti difficili e le tentazioni più insidiose”, ha detto il papa, sottolineando che da lui sono affrontate “custodendo nel cuore una pace che non è distacco, non è impassibilità o superomismo, ma è abbandono fiducioso a Dio e alla sua volontà di salvezza, di vita, di misericordia”.

Nel momento in cui il maligno si serve del trionfalismo il Signore risponde rimanendo fedele alla sua via, la via dell’umiltà. Il trionfalismo tenta di raggiungere la meta utilizzando vie traverse e scorciatoie ed una forma molto sottile di trionfalismo, ha aggiunto il papa, è “la mondanità spirituale, che è il maggior pericolo, la tentazione più perfida che minaccia la Chiesa”.

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