Tutti siamo chiamati a dare speranza al mondo

Urbi et Orbi 2014: pensiamo ai bambini uccisi da Erode di oggi

Il 25 dicembre 2019, in occasione del Santo Natale, Papa Francesco ha lanciato un messaggio natalizio che ha preceduto la benedizione Urbi et Orbi ricordando a tutti i presenti che “la luce del bambino che nasce è più grande delle tenebre nei cuori umani e nei conflitti”.

Ha poi colto l’occasione per lanciare un appello per la pace in Siria, in Terra Santa, Ucraina e Repubblica Democratica del Congo, per le crisi in Libano ed in Venezuela, per tutti coloro che sono perseguitati per la fede e per chi, ancora, è costretto ad emigrare alla ricerca e nella speranza di una vita sicura.

Prima di tutto,però, il Santo Padre ha espresso l’auspicio e la preghiera che Cristo sia luce per i molti bambini che patiscono la guerra ed i conflitti in Medio Oriente e in tanti altri paesi del mondo. “Sia conforto per l’amato popolo siriano che ancora non vede la fine delle ostilità che hanno lacerato il paese in questo decennio”.

Dopo questa preghiera il cardinale protodiacono Renato Raffaele Martino ha annunciato l’indulgenza plenaria concessa al Papa nell’occasione ed il Pontefice ha impartito la benedizione apostolica “Urbi et Orbi” che ha valore per tutto il mondo e non solo per coloro che sono presenti in piazza. Il Santo Padre ha esordito dicendo che “tutti siamo chiamati a dare speranza al mondo, annunciando con le parole e soprattutto con la testimonianza della nostra vita che Gesù, nostra pace, è nato”.

“Diventiamo strumento dell’amore di Cristo per gli altri”, ha poi aggiunto, chiedendo che “l’Emmanuele sia luce e sciolga il nostro cuore spesso indurito ed egoista e ci renda strumenti del suo amore”.

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