Una fiaccolata a Bibbiano per chiedere verità e giustizia

di Costanza Miriano

Mi dispiace, non sono riuscita a scrivere che qualche post su facebook su Bibbiano, perché proprio mi si blocca il cervello, mi si chiude lo stomaco, mi si spezza il cuore. Non riesco a leggere oltre un certo punto. Non sono riuscita a guardare neanche mezzo video. Non riesco a dire nulla di intelligente, anzi, che dico, non riesco a dire niente. D’altra parte se ti raccontano che hanno sgozzato dei bambini e tu sai che è già successo e non puoi fare niente per fermare la lama, che puoi dire? Per come la vedo io strappare un figlio ai genitori con l’inganno, distruggerne anche il ricordo, affidarli ad altri che nella migliore delle ipotesi non li amano come i genitori (nella peggiore volevano i soldi dell’affido) è come sgozzarlo, quel bambino. Ti hanno detto che è successo, ti muore il grido in gola…

 

I miei figli mi prendono in giro perché da venti anni, da quando invento racconti per loro (le dodicenni me li chiedono ancora), racconto sempre la stessa storia: un bambino che si perde o viene rapito, i genitori che lo cercano. Può cambiare il luogo – il bosco o una città – il colpevole – un mostro o un killer – i particolari – i vestiti direbbe Sally a Harry… – cambia tutto, ma il fatto rimane quello: una mamma che perde suo figlio. È stato il mio modo per esorcizzare la mia più grande paura da quando ho figli. La vicenda di Bibbiano per ogni mamma è la paura delle paure, l’incubo che diventa realtà, ed è peggio di come noi avevamo potuto immaginarlo.

Ci sarebbe l’aggravante di un sistema contro cui sembrava impossibile ribellarsi – la macchina della burocrazia – perché un serial killer che ti strappa un figlio puoi sempre inseguirlo e ammazzarlo di botte, invece di fronte a un sistema – assistenti sociali, psichiatri, giudici, autorità locali – puoi solo impazzire, ti sembra di stare nel Processo di Kafka, solo che la vittima è tuo figlio. Ci sarebbe l’aggravante di vedere che a far del male ai bambini sono persone che vanno nelle scuole a insegnare cosa è l’amore. Ci sarebbe l’aggravante dell’ideologia lgbt a cui aderivano alcuni degli indagati, con un’idea folle dell’amore, con un’ostilità cieca nei confronti della famiglia naturale. Ci sarebbe qualcosa di indicibile, e continuo a dire ci sarebbe perché spero che non sia vero altrimenti sarebbe qualcosa di demoniaco.

E noi, che per decenni ci siamo dovuti sorbire le lodi degli asili modello Reggio Emilia, noi che adesso assistiamo attoniti al silenzio quasi totale dei media mainstreaming (che quando non tacciono, provano a confondere le acque o addirittura ironizzare, “e allora Bibbiano”), noi che sappiamo che se l’amministrazione coinvolta fosse stata di destra questa storia avrebbe preso le prime pagine per i prossimi venticinque anni, non parliamo poi di cosa sarebbe successo se un prete fosse stato tra i colpevoli (invece uno, accusato, è morto di crepacuore e allora va tutto bene), noi che vediamo chiaramente come l’esperimento mostruoso sia germogliato su un terreno di odio alla famiglia naturale, un terreno concimato abbondantemente e da decenni da una informazione tutta schierata a sinistra, noi che sappiamo tutto questo, innanzitutto siamo molto riconoscenti a chi sta conducendo questa indagine. Ma soprattutto chiediamo ai mezzi di comunicazione di accendere i riflettori su questa mostruosità, ma non una torcia, qui serve un faro, e che la luce non si spenga mai più.

Per questo domani sera, 20 luglio, alle 20 ci sarà a Bibbiano una fiaccolata. Mi dispiace, non credo proprio che riuscirò a esserci, ma se avete amici in quelle zone, per favore, chiedete che portino una candela anche per me. Non lasciamo soli quei bambini, quei genitori, chiediamo che sia fatta giustizia, e che la deportazione dei bambini non possa più neanche essere pensata.

 

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ANGELI&DEMONI FIACCOLATA E PRESIDIO AL COMUNE DI BIBBIANO

20 Luglio dalle ore 20:00 alle 22:30
 
 Bibbiano Reggio Emilia42021 Bibbiano