Vade retro Miriano

di Monica Marini

Chi è “del ramo”, come dice mia cugina, sa che entrare in una Libreria San Paolo e uscire con due borsate di libri, libretti, film, regali, oggetti è un tutt’uno. Devo fare un regalo di Battesimo e con urgenza ma questa volta non entro con la gioia di sempre.

Ad agosto mi è giunta notizia che alle Paoline l’ordine di scuderia sia non esporre più i libri di Costanza, non ci credo, non può essere vero. Un mio amico da Roma mi conferma.

Entro  nel negozio della mia città, Genova, e nel settore Matrimonio Famiglia dove troneggiavano i libri di Costanza Miriano  non ce n’è più nemmeno uno.

Chiedo spiegazioni e l’impiegato si affretta a dire che forse “di là” c’è Sposati e sii sottomessa. Forse, di là?

Chiedo di parlare col direttore e mi si risponde di rivolgermi al direttore superiore e non a quello del negozio. Salgo le scale e a metà noto un espositore “I MIGLIORI TITOLI SCELTI PER TE” e mi dico: forse li hanno messi qui i libri di Costanza ma invece no è pieno di libri di James Martin che in questi ultimi tempi, evidentemente, fa più tendenza.

Non sono riuscita a comprare il regalo e  sono uscita dal negozio col cuore stretto e a mani vuote.

Rifletto, leggo e rileggo l’articolo che ha originato questa mannaia censuratrice. Si tratta di un post scritto da Costanza sul suo blog in risposta alla provocatoria copertina del numero 30 di Famiglia Cristiana di  luglio 2018 con la foto di Salvini e la scritta ” Vade retro Salvini”.

Mi risulta faticoso comprendere come una casa editrice cattolica si senta serena nell’affiancare la figura del vicepremier e ministro degli interni  Salvini nientemeno che a Satana e quando, a sua volta criticata e decisamente apostrofata da un articolo su un blog, reagisca con metodi sovietici. Ergo i libri di Costanza non possono più essere esposti, magari lasciatene uno o due giusto nello scaffale sul retro per salvare la faccia…così impara!

Forse Costanza ha calcato la mano su Famiglia Cristiana e sulle Edizioni Paoline? Forse si è espressa in modo terribilmente politically incorrect? Il punto non è il mio pensiero, che è in linea con l’articolo e nemmeno quello di chi non condivide, il problema è la ritorsione, la censura più becera, triste e ingiusta. Pan per focaccia, altro che misericordia, accoglienza e tolleranza.

Ricapitolando Famiglia Cristiana può dire tutto quello che vuole e guai a chi commenta sennò ti leva i libri dagli scaffali, anche quelli che fanno tanto bene a chi li legge.

Il beato Giacomo Alberione, fondatore di Famiglia Cristiana e della Società San Paolo nel secolo scorso, aveva sognato un apostolato della comunicazione, un apostolato librario: “occorre opporre stampa a stampa!”

Cosa direbbe il beato Alberione di tale reazione?

Se Costanza rappresenta la stampa nemica si poteva rispondere “opponendo stampa a stampa” e non censurando e se Costanza invece è stampa amica e i suoi libri sono apostolato puro per i lettori è il caso di tagliarla per  una critica anche se pesante e fare gli offesi?

Costanza non ha divulgato la notizia, non ha intenzione di difendersi, non è nel suo stile, ma il nostro amore per la giustizia, per  la libertà, specialmente quella di stampa e di opinione non ci permette di stare a guardare.

Amiche, consorelle   siamo tutte con Costanza, sicure che presto, anche attraverso la nostra preghiera, i suoi libri torneranno in vetrina nel frattempo ci sono altre librerie.