Australia, senza turisti i sub ne approfittano per ripopolare la barriera corallina

in assenza di turisti in Australia alcune compagnie turistiche locali ne approfittano per fare bene alla barriera corallina ripopolandola di baby coralli

La grande barriera corallina che si trova al largo delle coste australiane è la più grande estensione di coralli al mondo, si estende per 2300 chilometri e comprende circa 2.900 singole scogliere di coralli, è inoltre l’habitat per una grandissima varietà di pesci, gamberi, fauna e flora marina,

purtroppo a causa dei cambiamenti climatici del surriscaldamento delle acque e delle attività umane come la pesca senza regolamentazione, l’inquinamento delle acque, la grande barriera corallina di anno in anno è sempre più a rischio e va sempre più riducendosi, con la scomparsa e la morte di grandi parti di barriera, in cui i coralli muoiono e portando pian piano alla distruzione grandissime parti di ecosistema circostante,

così in questa situazione da un lato drammatica per la barriera corallina, dall’altra drammatica a causa della mancanza di turismo legata all’epidemia mondiale,

diverse compagnie turistiche di immersioni hanno pensato in assenza di approfittare dell’assenza di turisti per dedicarsi al bene della flora marittima, dedicandosi al progetto di ripopolazione della barriera corallina al largo delle coste australiane, piantando baby coralli che possa andare a nutrire e curare l’ambiente costiero sempre più in pericolo,

la compagnia Passions of Paradise è una delle 5 compagnie che si sta dedicando a questo progetto e mettendo a disposizione le risorse che solitamente vengono utilizzate per i turisti,

il CEO di Passions of Paradise, Scott Garden ha spiegato di avere donato un catamarano multiscafo, carburante e sub volontari per lavorare al progetto ” Coral Nurture Program”

un programma avviato dalla comunità scientifica australiana, dall’università della Tecnologia di Sydney e supportato dalle aziende che lavorano nel turismo, nato proprio per riportare in vita la grande barriera corallina

che è stato definito come un “coraggioso tentativo di salvare un ecosistema di straordinaria importanza a livello globale”

insieme a Passions of Paradise collaborano al progetto anche Wavelength, Ocean Freedom, Sailaway e Quicksilver Cruises, insieme al biologo marino Kirsty Whitman e coordinatore della sostenibilità ambientale Russell Hosp

Lorna Howlett, coordinatrice del progetto e dottoranda presso l’Università della Tecnologia di Sydney racconta:

“questa è la prima volta che tutti le maggiori compagnie che operano nel campo del turismo, hanno deciso di lavorare a fianco di ricercatori per aiutare la Grande barriera corallina; ma soprattutto, è la prima volta che dei frammenti di baby coralli vengono usati per ripopolare i coralli della barriera corallina”

“Una volta trovato un frammento di corallo, questo viene attaccato al vivaio per crescere e man mano che crescono possono essere staccati dei frammenti da esso per farli riattaccare alla barriera corallina dando loro una fonte continua di nuovi coralli.”

ripopolare barriera corallina
ripopolare barriera corallina credits Passions of paradise

Source and imagines: passionsofparadise

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