Commenti su La messa con il popolo, il popolo per la messa di Alessandro

In risposta a Alessandro.

1) Volete un articolo appena pubblicato, asciutto, ben fatto (da leggersi insieme a tutti quelli che ho già segnalato), a riprova che l’idrossiclorochina (farmaco che costa due soldi) funziona benissimo contro il Covid (al netto dei soliti sponsor del vaccino che lamentano gli effetti collaterali della clorochina, come se di un farmaco arcinoto da tempo non si conoscessero gli effetti collaterali)?

Eccolo:

“Un trattamento [quello con l’idrossiclorochina] che, stando ai dati preliminari raccolti e sistematizzati da 5 Asl diverse su 1.039 pazienti, sta funzionando in tutta Italia.

Il pioniere in questo campo è il Direttore di Ematologia-Oncologia di Piacenza, Luigi Cavanna. E’ stato il primo in Italia a utilizzarla, un’intuizione che si sta dimostrando significativa. Dal 25 febbraio ha trattato 209 pazienti e nel 90% dei casi la risposta è stata positiva. Sono crollati i ricoveri: dal 30% di ospedalizzati (casi gravi o moderati) si è passati a meno del 5%.

Interessante è lo studio condotto dall’ASL di Alessandria dove tra i 169 pazienti trattati non vi è stato nessun decesso. Il 7% dei trattati è stato ricoverato, ma nessuno ha sviluppato complicanze gravi, né ha avuto alcun effetto collaterale durante il trattamento. I medici alessandrini hanno sistematizzato una mole enorme di informazioni cliniche e hanno seguito l’evoluzione clinica giorno per giorno e è stato rilevato un cambio netto della gravità nelle ultime settimane. Verosimilmente il miglioramento è correlato all’introduzione del Plaquenil, idrossiclorochina, somministrato entro le 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Se prima del trattamento si avevano alterazioni della temperatura fino a 10-12 giorni, dopo l’introduzione sistematica di idrossiclorochina, il 75% delle persone si è sfebbrata entro il 4° giorno e l’85% entro l’8° giorno.

Che si debba intervenire sin dall’inizio della sintomatologia, ne sono convinti anche a Imola, dove hanno iniziato a somministrare idrossiclorochina a domicilio il 27 marzo e da allora sono 231 i pazienti trattati in modo tempestivo. I risultati? Hanno avuto una riduzione del 50% degli ingressi in intensiva e nei pronto soccorsi per ospedalizzazione. A due settimane dall’inizio dei trattamenti domiciliari sono passati da 15 a 7 pazienti in intensiva, e da 70 a 35 pazienti in posti letto non-intensivi: un calo evidente.”

E i famosi effetti collaterali?

“Dopo decenni di studi accurati sul suo profilo di tossicità, tutti questi effetti avversi NON sono apparsi con evidenze tanto da proporne una letteratura rilevante, eppure sono emersi nell’uso per Covid19 [guarda caso!]”.

https://www.corrierece.it/notizie-zone/notizie-italia/2020/05/06/coronavirus-terapia-con-idrossiclorochina-da-nord-a-sud-ce-stato-un-crollo-dei-ricoveri.html

2) Volete invece un articolo che nomina sì idrossiclorochina (ed eparina), ma li sommerge di distinguo, cautele, “vedremo, gli studi sono in corso, non si può balzare alle conclusioni, forse sono solo illusioni, atti di fede (!) non c’è nessuna sicurezza che funzioni davvero”.

Ecco Avvenire di oggi:

«Nella Fase 2 in realtà entriamo ancora con poche certezze sul fronte delle cure – spiega Giovanni Di Perri, responsabile delle Malattie infettive all’Amedeo di Savoia di Torino –. Per esempio proprio sull’idrossiclorochina siamo in una fase di raffreddamento, visti gli esiti poco confortanti degli ultimi trial clinici».
Il farmaco, comunemente utilizzato per la profilassi antimalarica, attualmente è fra i più utilizzati contro il Covid in ogni parte del mondo e in Italia è stato più volte indicato come decisivo nella cura dei pazienti, specie se somministrato alla prima comparsa dei sintomi (all’ospedale di Piacenza, in particolare, secondo i dati raccolti nel reparto di Ematologia il 90% dei 209 pazienti trattati avrebbe avuto risultati positivi). «La verità – continua Di Perri – è che viene utilizzato a dosaggi molto alti, presenta un’alta possibilità di reazioni avverse e se pure ha la capacità, come nel caso dell’azitormicina, di penetrare nelle cellule andando a combattere direttamente lì il virus, impiegarlo assomiglia a un atto di fede. Lo abbiamo fatto, in alcuni casi continuiamo a farlo, ma senza essere sicuri che funzioni davvero».

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/farmaci-e-plasma-si-tenta-la-cura

Ad Avvenire pertanto viene assegnato il premio odierno per la più colossale delle fake news sanitarie; il trionfo della disinformazione, a danno dei cattolici che (ancora) lo leggono.

Da Nord a Sud continuano senza sosta (ve ne ho dato resoconto quotidiano) le conferme che l’idrossiclorochina funziona benissimo contro il Covid?

Macché: Avvenire nega, nega sempre, nega ogni evidenza, e intervista l’infettivologo sabaudo che non si fa scrupolo di affermare che contro il Covid 19 “impiegare l’idrossiclorochina assomiglia a un atto di fede” (!) e che “lo abbiamo fatto, in alcuni casi continuiamo a farlo [e perché, se è solo un atto di fede?], ma senza essere sicuri che funzioni davvero” (da nord a sud documentano inconfutabilmente l’esatto opposto, ma l’infettivologo sabaudo ignora il tutto…).

Peccato per Avvenire che, proprio in Piemonte, l’infettivologo sabaudo sia smentito dal collega infettivologo novarese dell’Ospedale Maggiore Garavelli (che mai Avvenire interpellerà, statene certi): “Idrossiclorochina? Un successo, e non causa effetti collaterali”:

https://www.newsnovara.it/2020/04/28/leggi-notizia/argomenti/novara/articolo/idrossiclorochina-vs-covid-19-una-terapia-considerata-efficace-ma-controversa-il-parere-dellinfet-3.html

Morale: la CEI (proprietaria di Avvenire) non sa che oggi il Covid 19 si cura efficacemente con idrossoclorochina ed eparina, e sta ancora aspettando il salvifico vaccino.

Speriamo qualcuno la informi (io il mio l’ho fatto…).