Il primo esorcismo contro il maligno è lodare Dio #monasteroWiFi

Lunedì prossimo 4 dicembre vi aspettiamo al Battistero di san Giovanni in Laterano per proseguire il nostro annuale cammino del Monastero WiFi di Roma  di approfondimento dell’eucarestia. Ce ne parlerà il Domenicano padre Salvatore Di Fazio. Come sempre Padre Pierluca Bancale, legionario di Cristo, sarà a disposizione per le confessioni. Alle 20.30 momento conviviale con spuntino nei locali adiacenti al Battistero (dove ci lasciano parcheggiare) poi alle 21 in chiesa catechesi, adorazione e compieta finale.

Qui invece la trascrizione della catechesi sull’eucarestia di Don Roberto Liani, che ci ricorda come il primo esorcismo contro il maligno è lodare Dio (e ci ricorda molte altre cose: leggete!)

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Battistero di S.Giovanni in Laterano

Catechesi del 6 novembre di don Roberto Liani

Eccoci, allora ringraziamo veramente Gesù, siamo proprio alla Sua presenza.

Tutto quello che faremo è per adorare Lui, proprio per esaltarLo, Lui merita ogni lode e ogni adorazione. Allora, consacriamo tutto alla Madonna proprio perché questa catechesi, questo momento di preghiera appunto, possa portare frutto pieno, come dice Isaia, moltiplicato proprio, allora diciamo insieme :  “Ave Maria, piena di grazia, ………………Amen”.

Ho una sensazione molto particolare stasera, mi sembra di stare con i primi cristiani, perché questo è un luogo molto speciale, ed è veramente come se li vedessi, e quindi ecco, ho una sensazione pacifica, anche però una grande emozione, in questo senso, perché è una cosa molto soave e dolce.

Allora, l’Eucaristia come esorcismo contro il male, io inizierò da una cosa che mi ha fatto comprendere, che mi ha ispirato lo Spirito Santo, poi capirete che c’entra con l’Eucaristia. All’inizio vi domanderete “cosa c’entra?” poi però è una cosa meravigliosa.

Allora, leggerò questo piccolo commento di don Dolindo Ruotolo, e lo commenterò, alla prima lettera ai Tessalonicesi. È una cosa spettacolare, una di quelle che più mi hanno dato e che donano un’apertura di cuore meravigliosa. Allora, lui commenta la frase di san Paolo che dice : “non cessate di pregare mai”;

Io proprio pochi giorni fa stavo,…… incredibile come lo Spirito Santo prima ti mette in capoccia le cose e poi ti risponde.

Allora dicevo, Gesù da un comandamento di pregare sempre, senza stancarsi; poi sant’Agostino dice che desiderare  sempre Dio, il desiderio continuo di Dio è preghiera continua; lui la spiega in questo modo, e ci sono tanti modi di pregare continuamente , ma qua don Dolindo dice una cosa che secondo me può andare bene per tutti, ed è… penso che uscirete saltando proprio di gioia, secondo me, non qualcuno, penso tutti, no, e lui dice , “non cessate di pregare”, soggiunge san Paolo, “come segreto dell’anima per vincere i mali e le miserie che possono turbarla”.

Quindi la prima cosa importante per vincere i mali e le miserie che turbano l’anima, e quindi anche il corpo e tutto il resto, perché tanto se turbi il resto poi si turba, pure l’anima si turba; bisogna pregare continuamente.

A questo punto dice, mamma mia, Signore mio, tocca pregare continuamente, quando ce la facciamo? No..Ok?

Invece sentite che meraviglia.

“Come segreto per vincere il male e le miserie che possono turbarla e per attrarre la grazia di Dio, ricordando loro così il precetto di Gesù Cristo, bisogna pregare sempre e non stancarsi mai“

Sembrerebbe impossibile per le occupazioni umane e per la debolezza umana, ma san Basilio dice, sentite come spiega: “Chi sempre vive bene, sempre prega“. Quindi se una persona sta in grazia di Dio e vive bene e fa opere buone, è una preghiera continua.

” Chi sempre vive bene, sempre prega”. E questa è una cosa meravigliosa perché significa che può pregare bene qualunque persona. Anche, che ne so, chi fa il pizzicarolo, se fa il pizzicarolo bene, per amore di Dio, e ci mette proprio l’intenzione, per esempio potrebbe dire : ogni secondo che passo dietro il bancone sia un “ti amo” nella Divina Volontà…..e questo vale pure quando dormi…..

Dormire è una cosa buona perché l’ha comandata Dio, è un’opera buona, quindi tu, di fatto, quando dormi preghi! Perché vivi bene, cioè fai n’opera bona. Però saperlo è molto meglio che presumerlo. Perché io per esempio, devo essere sincero, così bene non lo avevo mai capito, devo essere sincero e quindi ora, pure quando dormo, sono felicissimo, perché sto pregando, praticamente, lo dice San Basilio.

Poi, non solo, sentite qua. San Tommaso, San Tommaso d’Aquino, nel commento alla lettera ai Colossesi dice: Benché non sempre possiamo attualmente pregare, tuttavia possiamo pregare sempre per “l’abito” della carità”.

Qua tocca capire che significa “abito della carità”. Non significa che uno si mette l’abito, “mi metto l’abito della carità”, ci sto tutto il giorno, ci dormo pure: ho pregato!” No, non è questione di abiti, che differenza c’è? Che significa “abito della carità”?

Vi faccio un esempio: io mi posso mette a giocore a pallone, ad un certo punto, una volta nella vita, faccio un atto: mi riesce una rovesciata da paura, ho fatto un atto meraviglioso! Però, la seconda volta non ci riesco, quindi è un atto!

M’è andata bene ‘na volta, si dice a Roma. No?

Invece “abito” è quando tu hai una disposizione permanente a fare il bene.

Tipo, che ne so, pijate Pelè, Maradona, quelli ogni volta che toccavano palla, di solito, non è che gli viene una volta sola un goal fatto bene, lo facevano quasi sempre!

Allora “abito” significa quando una cosa la hai acquisita, la virtù la hai acquisita ripetendola. Man mano che la ripeti la acquisisci come un abito, non come un atto che fai ogni tanto, che ti capita e quindi c’hai una disposizione permanente a fare il bene.

Questo non significa che non devi combattere, che non ti devi impegnare, che ‘na volta che è andata è andata, ormai c’hai l’abito, no, no.

L’abito lo devi custodire poi, sennò.

Però è molto importante: quindi quando uno ha l’abito della carità cioè sta in grazia di Dio e c’ha la carità dentro il cuore, dato che quell’abito lo ha acquisito, ripetendo le opere buone, a un certo punto è talmente più facile fare le opere buone che sembra quasi spontaneo, quasi!

Però non leva il combattimento, uno si deve sempre impegnare, cooperare con la grazia, però, ormai, le opere buone ti sono diventate quasi connaturali, perché ti sei esercitato.

E’ come quando un giocatore, a forza di correre, ha fatto il fiato, cioè gli è venuto l’ossigeno, ormai è entrato in forma. Non ha fatto un giro di campo una volta e poi magari è andato negli spogliatoi a lavarsi… no, ormai è entrato in forma.

Quindi, quando tu ripeti gli atti di virtù, gli atti di carità, è come se, mano mano che li ripeti, ti si cuce un abito addosso, te fa lo Spirito Santo, fino a quando ti diventa un abito che ti sembra che lo porti normalmente, cioè che ti viene facile.

Uno che pija l’abito di pregare sempre, uno che è abituato a pregà tutti i giorni, le prime volte pé esse costante nella preghiera… mamma mia!

Poi una volta che diventi costante, ti viene… ti senti spinto a pregare tutti i giorni.

Non significa che non ti verranno le aridità, le difficoltà, ma avrai una disposizione della volontà, grazie alla carità, che ti spingerà a fare il bene pure quando ti senti arido, che ti spingerà ad amare gli altri, a perdonare, pure quando umanamente, gli daresti…che ne so, una bastonata in capoccia!

No? Questo è molto importante! Allora lui dice: “Benché non sempre possiamo attualmente pregare, tuttavia possiamo pregare sempre per l’abito della carità”. Quindi quando tu ti eserciti nelle opere buone, eserciti la carità, la carità diventa un abito, un modo di fare usuale, grazie allo Spirito Santo e questo significa che è preghiera continua. Guardate che questo è importante saperlo, perché se uno ci mette l’intenzione, ogni persona, anche la più semplice, può pregare continuamente e, dato che dormire è un’opera buona, se uno ci mette l’intenzione, anche quello diventa preghiera.

E così si vincono tutti i mali e le miserie.

Qua dice: “Operando per amore del prossimo, ogni nostra azione è come una preghiera per Lui, perché obbediamo al precetto divino. Contrastando la nostra natura, alla quale il prossimo può essere anche ripugnante, noi ci eleviamo a Dio, vincendo la nostra natura. Quindi ogni volta che noi facciamo un atto d’amore, anche con fatica, quello è l’abito della carità che prega.

In poche parole lo Spirito Santo intercede per voi con gemiti inesprimibili. Lo Spirito Santo attraverso l’abito della carità intercede continuamente, sia quando dormi sia quando vegli. Questo si vede pure quando due persone si amano, se il marito e moglie si amano, non è che il marito ama la moglie solo quando è sveglia, l’ama pure quando dorme. E questo significa. Significa che l’amore di Dio scorre continuamente grazie alla carità.

Operando per amore di Dio, l’anima lo riconosce supremo padrone, lo adora, implora grazie, domanda misericordia. Operando nella carità verso il prossimo, l’anima onora Dio nelle sue creature ed attira grazie sul prossimo, il che è preghiera anche se non si parla.

Un atto di pazienza nel lavorare unendosi alla Divina Volontà, è preghiera.

Un atto di pazienza e perdono al prossimo è preghiera.

Un atto di rassegnazione e dolore nelle contrarietà, è preghiera.

La vita stessa che declina, quando l’anima è unita a Dio, è preghiera di olocausto continuo, perché ogni invadente debolezza del corpo, ogni dolore, ogni malattia è come la fiammella che consumava da parte a parte la vittima sull’altare.  Questo è un caso particolare, quando sei chiamato a offrirti per il Signore in maniera speciale.

Però ogni atto d’amore, ogni atto di carità è preghiera.

Questa cosa non l’avevo mai capita in 23 anni di sacerdozio, però è la spiegazione che a me è piaciuta di più. Poi qua dice, qua entriamo, adesso si comincia a capire che cosa centra con l’Eucarestia.

La preghiera più grande è riconoscere la bontà di Dio in ogni suo dono perché è dovere della creature, nel riconoscere i doni divini, fare atto di ringraziamento al Signore.

Il ringraziamento poi attira altre grazie, e come diceva la beata Anna Caterina Emmerick, libera la creatura che ringrazia dai cattivi influssi dei demoni e delle persone cattive, o come si dice volgarmente, dagli occhi cattivi.

A proposito di influssi cattivi, qua lui dice, una cosa che la dice Sant’Alfonso Maria dei Liguori, quindi insomma, andiamo sul certo.

Che ci siano questi influssi non si può negare, Sant’Alfonso stesso li ammette.

Che ci siano gli influssi cattivi, maligni, anche attraverso le altre persone, è una cosa che la Chiesa ha sempre saputo. Come ci sono?

Faccio un esempio: come se io ho il cellulare, un libro, la camera, un giorno che ne so questa persona diventa Santa. Tutto quello che apparteneva a questa persone, in qualche modo è come una forma di reliquia, o proprio reliquia di primo grado, di secondo; quello che può essere.

Perché è tutto santificato dallo Spirito Santo. Se oggi mi regalano, che ne so, una sciarpa di Madre Maria Teresa, quella per me è un reliquia. Perché è la sciarpa di una Santa.

Così se un satanista ha casa, o ha una sciarpa, satanizza tutto. E se entri dentro quella casa…

Caterina Emmerick diceva che avvolte si entra nei cimiteri, le anime che hanno un dono particolare, possono avvertire paura, per esempio, vicino a certe tombe, perché Dio gli fa capire che c’è quella persona, quell’anima che sta in uno stato che ha bisogno magari di preghiera. Come ti avvicini alla tomba di San Giovanni Paolo II , è senti una pace. O come quando vai a Lourdes è senti una pace.

Perché? Perché quel posto è santificato. Come i posti brutti sono satanizzati. E’ una cosa molto semplice, ma è così. Tant’è vero che la Lettera di S. Giuda dice “di certe persone usate la carità, ma state attenti anche ai vestiti che hanno indossato.” Lo dice letteralmente.

Andatevi a leggere la lettera di San Giuda, tanto sono pochissime righe, dice proprio così “state attenti addirittura ai vestiti che hanno messo”. Perché come un vestito messo da un Santo è stato santificato, così se una persona, e poi lo dice qua. Si potrebbe anche dire che lo conferma l’esperienza e lo giustifica la logica. Da una persona infetta può effondersi l’infezione ad un’altra e questo è innegabile. Da un’anima in disgrazia di Dio si effonde sempre una corrente di male che può nuocere a quelli che in qualunque modo comunicano con lei.

Pensate che Sant’Ignazio di Loyola dice che il bene, come il male, si trasmette attraverso il dialogo.

Sant’Ignazio di Loyola questo lo dice…se tu parli con una persona, se è una persona di santa vita, bene, ma attraverso il semplice parlare…questo non significa che uno deve avere paura, però non si deve sorprendere se in questa vita magari ce so’ delle lotte!

Leggiamo cosa dice don Dolindo:

“L’occhio invidioso, espressione di un’anima gelosa del bene altrui per malignità, può effondere una corrente maligna che nuoce come nuoce un’infezione. E’ come una corrente elettrica che interferisce con la corrente del benessere…” questa è bellissima: noi c’abbiamo la corrente del benessere, cioè stiamo in grazia de Dio…e dice che è come una corrente elettrica che interferisce con la corrente del nostro benessere…è bellissima come spiegazione…Don Dolindo è una bomba proprio!

“…e può nuocerle e paralizzarla. E’ una radioattività che si sprigiona da un essere cattivo e produce del male.”

Vabbè poi qua dice un’altra cosa…vabbè…ok…andiamo subito al sodo.

Lui dice che la gente per questo motivo è arrivata a fare cose sbagliate…lui dice: “il popolo cerca di difendersi istintivamente dai cattivi influssi con amuleti superstiziosi e ridicoli tra i quali campeggia sovrano il corno”.

Tante volte andiamo a fare le benedizioni delle case…certi corni praticamente!

Infatti glielo dicevo: “guarda eh…questo sarebbe da toglie”…menomale che li buttavano, alleluia!…veramente è una cosa…perché dice che più grosso è il corno e più ti difende, questa era …alla fine era più grosso il corno della casa!

“Questa preferenza per il corno potrebbe derivare inconsciamente da quel fenomeno scientifico che l’elettricità statica sfugge dalle punte”…lui dice che è sbagliata come cosa, lo dice chiaramente, quindi non si deve fare!…però lui dice che istintivamente, dato che dalle punte va via l’elettricità, in qualche modo loro pensano così!

“Il popolo infatti cerca i corni appuntiti quasi che la punta fosse salvaguardia contro i cattivi influssi e i malocchi: sono stoltezze!” naturalmente, senza dubbio “ma anche le stoltezze possono avere una confusa e remota radice della verità”…cioè a dire che l’uomo ha bisogno di protezione ma non queste protezioni…queste vanno evitate!…e mo’ dice come se fa…

“San Paolo esortava i Tessalonicesi a rendere grazie a Dio in ogni cosa perché tale è la volontà di Dio nel Cristo Gesù a loro riguardo”…allora la Rivelazione, l’Eucarestia significa “Rendere Grazie”.

“Eucarestia” significa “Rendere Grazie”

L’Eucarestia è un sacrificio…quindi non è soltanto una preghiera di rendimento ma è un sacrificio vero e proprio perché è Gesù in Croce che si sacrifica e attraverso la Messa ogni volta si attualizza questo sacrificio della Croce…quindi è un sacrificio vero e proprio, ma è un sacrificio anche di ringraziamento. Che significa?

Significa che pure quando la mia intelligenza non ha motivi per ringraziare

Vi faccio un esempio: allora oggi praticamente me ne so’ successe de tutti i colori, se dice a Roma…e praticamente, umanamente parlando, la mia intelligenza non ha motivi per ringraziare…che ne so…”er gatto m’ha graffiato, mi’ nonno è inciampato, qualunque cosa penso oggi non c’ho da ringrazià!”…però la Bibbia dice “rendete grazie a Dio in ogni cosa” .

Quindi non ho motivi di intelligenza per ringraziare ma la Bibbia mi dice di ringraziare in ogni circostanza…quindi è un motivo di fede, non di intelligenza…mi viene da ringraziare perché me lo dice Gesù ma io i motivi non ce l’avrei sennò!

Perché Dio ci dice di ringraziare in ogni circostanza? Perché l’Eucarestia si chiama “Rendimento di Grazie”?

Perché la Bibbia dice “non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda”…“non abbandonare alle fiere” cioè agli animali, alle bestie, ai demoni la vita di chi ti loda.

Voi potete scoprire che non c’è preghiera di solito che libera di più che la preghiera di lode e di ringraziamento.

I tre giovani che stavano dentro alla fornace a bruciare, si sono messi a benedire Dio dentro alla fornace…

Dio gli ha mandato l’Angelo e quel fuoco è diventato come rugiada. Ora ditemi che motivo avevano per ringraziare Dio i tre giovani? Stavano morendo, morendo bruciati, li avevano presi e incatenati, li avevano messi lì dentro eppure lo Spirito Santo gli ha insegnato a fare in quel modo e quando si comincia a lodare, la persona non può essere consegnata alle fiere, ai demoni.

Quindi Dio manda il Suo Spirito per liberare e l’Eucaristia è proprio questo. Considerate che l’Eucaristia è una cosa speciale, non è un semplice ringraziamento, è Gesù che ringrazia per te. Cioè, tu ascolti la Parola di Dio, lo Spirito Santo ti suscita dentro quello che Lui desidera, ti fa partecipare alla messa ma considera che Gesù in tutta la messa è anche dentro il Tabernacolo, come adesso, Lui sta continuamente intercedendo per te e intercede sia alla destra del Padre, come dice la Scrittura, ma intercede pure dentro al Santissimo Sacramento.

Quindi per te ringrazia, per te intercede, per te ripara, magari perché oggi tu hai bestemmiato. Per te, questo è importantissimo, e quando una persona è in mezzo alle fiamme delle prove, comincia a ringraziare soprattutto andando a messa e facendo la comunione, quello scatena la potenza di Dio, fa sì che quella persona non possa essere consegnata ai nemici perché “non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda” e non solo non ti fa abbandonare ai nemici ma i nemici vengono distrutti.

Questo si vede quando Israele conquistò Gerico. Se ricordate le indicazioni che il Signore diede al popolo, sono delle indicazioni quasi, tra virgolette, ridicole, cioè dovevano andare in giro a suonare e a lodare il Signore girando per sette volte intorno alla fortezza di Gerico che era potentissima.

Oggi per una cosa del genere si rischierebbe la psichiatria.

Voi immaginate che là c’era questa cosa in corso e quella era una città fortificata da paura e “no, mettete davanti quelli che suonano con le cose, dietro quelli con i citarreti” e dice “ammazza che stratega Dio” speriamo che sarà….

In effetti era molto capace perché era Dio, infatti hanno cominciato a lodare e ad esaltare il Signore, hanno cominciato a girare una volta poi sette volte e alla fine la città è crollata e loro sono entrati dritti per dritti dentro.

Mi ricordo una volta, mi sembra che era durante un esorcismo, ad un certo punto invocai Santa Gemma e quello mi disse “Santa Gemma, Santa Gemma, glieli ho mandati tutti a quella e me li ha avvelenati tutti, tutti li ha vinti. E poi mi ha detto “perché quando una persona ringrazia anche nel dolore io non posso fare più niente su quella persona”. E’ vero ma non è vero perché l’ha detto il demonio, perché lo conferma la scrittura. Il demonio può dire un sacco di cavolate ma in questo caso è vero.

Disse proprio, queste sono testuali: “quando una persona ringrazia anche nel dolore io su quella persona non posso fare più niente, perdo ogni potere”.

Perché praticamente se pure le cose che fa il demonio tu le usi per ringraziare Dio, ad un certo punto la legna che il demonio ti tira addosso tu la usi per bruciare e dire “ti amo Gesù” quello ad un certo punto smette. E’ disperato. Tutta la legna che lui ti tira tu la usi per metterla al fuoco di Gesù, alla fine lui diventa pure il fornitore di legna, è disperato, lo hai distrutto.

Infatti, di solito, il demonio cosa fa? L’eucaristia è il rendimento di grazie, il demonio per poterle intaccare il cuore cerca di introdurre due nemici.

Cerca di introdurre, in particolare, la mormorazione: la persona comincia a mormorare, come Israele nel deserto. La mormorazione ad un certo punto diventa veramente un’infezione, perché qualunque cosa ti capita, pure se ti capita una cosa buona, tu ad un certo punto mormori.

Allora ad Israele gli succedeva che era uscito dall’Egitto e ad un certo punto gli era arrivata la manna, però la manna era troppo leggera (cioè nel senso che non andava magari bene…). E poi i guai… Ad un certo punto, però, ogni cosa era sempre buona, non per dire il Signore ci aiuta a provvedere, ma sempre per mormorare. Ad un certo punto la mormorazione diventa un’infezione talmente grande che praticamente intacca la lingua e quindi il cuore.

E la seconda cosa con cui il demonio cerca di intaccare, oltre alla mormorazione, quindi il contrario del rendimento di grazie, è l’incredulità.

L’incredulità si basa sul fatto che noi non ci basiamo sulla Parola di Dio, su quello che dice la Parola, ma su quello che ci capita.

Allora ecco, non è facile però io vi invito a farlo, questa sera, quando vorrete: mettetevi davanti al Santissimo, anche dieci minuti, ora che faremo un po’ di adorazione. E io vi invito, se avete qualche dolore nella vostra vita: intercedete, chiedete pure di essere liberati. Questi sono tutti come degli scalini della preghiera.

Però ad un certo punto arrivate allo scalino più alto: cominciate a lodare Dio in mezzo ai dolori nella certezza che Dio farà concorrere tutto al bene.

Questa è una preghiera di una potenza pazzesca, è come quella che ha fatto Israele con Gerico.

E vi verranno in mente forse dolori specifici: beh, magari ringrazierete così… un po’ forzati… perché lo farete soltanto, tra virgolette, per fede, perché il resto vi dice proprio il contrario.

Però è come quando tieni la capoccia fuori dall’acqua: se tu tieni solo la capoccia nell’acqua respiri l’ossigeno (lo Spirito Santo) passa e dopo ti permette di nuotare e di risolvere tutto. Ma la lode è una potenza.

E l’eucaristia è questo, è questa la potenza dell’eucarestia: perché l’eucarestia è così potente?  Allora, l’eucarestia ha quattro fini, insegnano i teologi, nella spiritualità: ringraziamento, riparazione, espiazione, intercessione.

Il primo fine è il ringraziamento: dona un ringraziamento, si può dire, infinito (l’eucaristia è ringraziamento).

Poi il secondo scopo è la riparazione: ogni eucarestia ripara e la riparazione di solito si riceve anche in proporzione alla disposizione della persona. Se tu fai la comunione, la comunione ha meriti infiniti. Ma la riparazione che tu avrai in certe cose, dipenderà anche dalla fede con cui la ricevi. La comunione si può ricevere credendo che è Gesù, ma uno la può ricevere, pure sbagliando, pensando come se fosse il chewing gum. Dipende anche dalla fede, cioè in sé la comunione è valida, in sé, ma il frutto che porta poi in te dipende anche te. La riparazione è uno dei frutti che porta. Riparazione: che significa? Allora riparazione significa questo: che Dio ti ripara tutto, pure il corpo! Quando la Madonna a Fatima chiede la riparazione, è perché, facendo la riparazione, si riparano pure i corpi, guariscono pure le malattie; cioè Dio, lo Spirito Santo, ripara tutto: ripara la mente, il corpo, l’anima, i sensi, i centri nervosi, le relazioni, i matrimoni.

La riparazione vuol dire che Dio vuole riparare l’umanità ferita, altrimenti che dobbiamo riparare? Nel senso: che significa sta riparazione? Quindi per questo tu vai a messa, partecipi alla messa e in quel momento si sta riparando il tuo matrimonio, si sta riparando il tuo corpo dalla malattia.

Infatti San paolo dice: “chi riceve indegnamente l’eucarestia spesso poi si ammala o muore”, proprio perché l’Eucarestia è fatta per guarire, ma se la ricevi indegnamente, no, ricevi la condanna, dice San Paolo, lo dice letteralmente. Ecco perché in mezzo a voi molti sono malati ed alcuni pure morti.

Perché l’Eucarestia ripara?

Perché il corpo ed il sangue di Cristo in maniera mistica si uniscono al tuo corpo ed al tuo sangue quando fai la comunione soprattutto, e quindi Gesù ti tocca, se i corpi si uniscono misticamente, Gesù ti tocca, e quindi se il Tuo corpo è malato, guarisci, se guarisci, anzi è strano che non guarisci.

Quindi ringraziamento, riparazione, espiazione.

Mentre la riparazione è una riparazione anche da tutte le pene e dai peccati, anche guarigione e tutto quanto, l’espiazione invece è proprio in particolare, proprio l’espiazione del peccato e delle pene del peccato, la riparazione è di più perché non espia soltanto e ripara i peccati ma guarisce tutte le conseguenze che possono aver portato i peccati. Per questo il demonio la odia così tanto la riparazione.

Pensate che in un’apparizione, mi sembra riconosciuta, la Madonna ha detto: “ogni volta che tu stai a Messa per una persona, in quel tempo della Messa in modo speciale, il demonio perde tutto il suo potere su quella persona, viene accecato, perché tu stai riparando con l’Eucarestia”.

Se voi pensate che l’Eucarestia ha dei meriti infiniti, se è infinito cos’e che non si può riparare e ripagare, se è infinito si può ripagare tutto.

E poi un altro aspetto è l’intercessione, Cristo in quel momento, dice il Catechismo, intercede per tutti gli uomini e per questo tutte queste cose esorcizzano tutti mali, i mali spirituali, i mali psichici.

L’eucarestia è importantissimo.

Vi faccio un esempio: mettete  che io domani, mi dicono i superiori, adesso Don Roberto, oggi hai un esorcismo. Perché un esorcismo può fare più o meno effetto.

Questa cosa bellissima. Il concilio dice: fonte e culmine di tutte le grazie è l’Eucarestia, cioè la S.Messa. Pure se tu ricevi la guarigione dalla carrozzella, la fonte di quella grazia, viene dalla Messa che hanno celebrato da qualche parte, dal sacrificio della Croce, fonte e culmine di tutte le grazie è l’Eucarestia, la S.Messa, quindi anche quando si libera uno con esorcismo, quella grazia è stata ottenuta durante la messa.

Non so se mi sono spiegato.

Per esempio quanto sarebbe bello che una persona, che va a ricevere una preghiera di liberazione o un esorcismo, facesse segnare una Messa dicendo: Signore fa che oggi questo esorcismo abbia un’efficacia tale come quelli di Gesù che liberava con una volta. E’ certo ha meriti infiniti.

Per tutte le grazie è così. Ogni grazia.

La nascita di un bambino avviene quel dono, la fonte sta nella Messa, quel dono è così. Pure il fatto che un bambino si è salvato da un incidente, quella grazia è venuta dalla Messa. Fonte e culmine di tutte le grazie, non solo è fonte ma poi la grazia arriva e ti fa tornare e diventa il culmine sempre nella Messa. E questo è importantissimo.

I santi dicono se uno sapesse il valore della S.Messa, ci vorrebbero i Carabinieri all’entrata della Messa. Prima di tutto è gratis, seconda cosa, non c’è niente che guarisce di più, se le persone capissero il valore di ogni singola Messa.

 

Io questa cosa l’ho raccontata, ma la voglio dire, io quando ho fatto il mese ignaziano, ho fatto un mese a Varese e gli ultimi giorni ho avuto delle cose molto difficili, facevo…..gne gne..gne.., ho avuto delle lotte molto particolari.

Mi ero veramente scosso vedendo la mia miseria, insomma le paure che mi venivano, perché mi era successa una cosa e io, non mi era mai successa, no.

Mi ricordo che io andavo a messa e c’era un sacerdote anziano, che diceva Messa in maniera molto particolare, cioè proprio vabbè, parlava…, insomma tante cose, però io mi ricordo che quando lui celebrava, io sentivo un balsamo scendere e mi guariva le ferite, le paure, proprio me lo ricordo, poteva essere pure anziano il sacerdote, ma, io, mi guariva a messa, anzi m’ha guarito!

Allora, per dire questo: la Messa guarisce, perché è l’unica che può penetrare fino a certe paure, perché è là sull’altare che  quando si consacra succede er finimondo a livello di luce e tutti, tutti i raggi partono, si sprigionano i raggi e cominciano a toccare le persone.

Pure se celebra uno anziano col bastone, è uguale, perché è Cristo che consacra attraverso il prete.

Allora per questo, qualunque problema tu possa avere, sappi che nella Messa tutto può essere riparato, tutto può essere espiato, naturalmente questo non è che esclude, che ne so, la confessione, quindi il resto è sottinteso: insomma no, quello che insegna la Chiesa, non è che sto a dire altro, voglio che sia chiaro.

Poi là trovi uno che intercede per te. Oggi non te sé filato nessuno tutto er giorno, neanche tu marito nun t’ha manco salutato, sappi che quando vieni qua c’è uno che intercede e muore per te, che ti ripaga di tutto l’amore che t’è mancato, ma questo vale col marito, con la moglie, con tutti.

E l’ultima cosa, il ringraziamento, Gesù nell’ultima cena, inizia l’Eucarestia con il canto di ringraziamento: e sapeva che annava a morì, che l’avrebbero tradito, che l’avrebbero abbandonato, che motivi c’aveva per ringrazià? C’aveva motivi per scappà!

 

Eppure, Padre io lo so che non sono solo perché ci sei tu, così dice Gesù ad un certo punto nel Vangelo, io lo so che non sono solo, perché tu sei con me e io mò in mezzo a ste botte comincio mò a ringrazià a tutto spiano, nella certezza che il tuo Amore è più grande di tutto questo e sottometterà tutto questo e tutto concorrerà al mio bene. Queste nun ha dette tutte ste cose Gesù, ma questo è sottinteso. Allora, un esercizio che vorrei lasciare, io l’ho fatto una volta e ho fatto più volte e lo continuo a fa, perché diciamo è veramente efficace, ogni tanto, soprattutto quando siete in grandissima prova, smettete soltanto di intercedere, di fa preghiere di liberazione, fate pure quelle, però a un certo punto, fate l’atto d’amore più grande che puoi fà. Giobbe ad un certo punto ha detto a Dio: “se anche mi uccidi”, il senso era questo, “se anche mi uccidi, io ti amerò”. Il ringraziamento significa questo, significa, il cuore mio è tuo, mi è successo questo, mi è successo, ma nun me ne po’ fregà de meno, ma non per il dolore non me ne po’ fregà de meno, ma nel senso che tutto questo, non deve strapparmi l’Amore per te dal cuore. Nessuno ci può separare dall’Amore di Cristo, in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati, e dov’è che ci ha amati? Nella messa, il sacrificio della Croce viene attualizzato in ogni Santa messa, è lo stesso sacrificio, soltanto che, che cosa cambia, vi dico sta cosa poi finisco, perché mi sa che è finito adesso il tempo, allora, domanda “che differenza c’è tra sacrificio da croce e a messa, secondo voi? Vedete che ve fa venì o Spirito, poi vo dico chiaro, quello che c’è, però vediamo un attimino o’ Spirito Santo, qual è a differenza”. Nessuna diciamo, nessuna nel senso della sostanza della cosa, si! Ma vè faccio n’esempio, Maria vedeva Gesù in Croce che perdeva sangue, noi durante a messa vedemo Gesù che in Croce che perde sangue? E quindi, la sostanza è la stessa, lo stesso sacrificio identico, lo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, però Gesù, sulla croce l’ha offerto in maniera cruenta…

cioè ha fatto vedere la crudeltà di questo sacrificio dove perdeva sangue, aveva piaghe..

Qui viene offerto lo stesso sacrificio in maniera incruenta cioè per le mani del sacerdote. Ma è lo stesso identico sacrificio! Solo che a noi Dio ci risparmia di vedere tutto quello che hanno visto Maria, Giovanni e le donne sotto la croce. Ma gli effetti sono gli stessi ed identici.

Quando Gesù è morto sono risuscitati i morti dai sepolcri, le rocce si sono spezzate. Quando tu hai il cuore duro come una roccia durante la messa ti si spezza, perché la potenza che esce è quella. Il centurione si è convertito e quante volte durante la messa quando si predica ti viene una persona che ti dice:” padre tutto quello che ha detto sembrava che stava proprio parlando di me”. Non è che sto parlando di te, io non so neanche chi sei. È Gesù che ti conosce quindi è Lui che ti parla.

Questo è molto importante: la S.Messa è veramente un esorcismo contro il male, perché la S.Messa ci ricorda questi quattro punti fondamentali dove Gesù ogni volta RIPARA, ESPIA, INTERCEDE, RINGRAZIA.

E noi con lui.

Vi ricordate Santa Margherita? Gesù le aveva insegnato a comprendere anche adesso, durante l’adorazione, Gesù nel Santissimo Sacramento.

Voi cosa pensate che Gesù faccia quando lo esponiamo?noi preghiamo e Lo adoriamo. Ma lui che fa? Gesù ti vede piangere perché magari stai soffrendo, perché sei sterile e non puoi avere un bambino; ti vede che piangi e Lui inizia ad intercedere per te. E se tu questo lo sai e dici che se Lui intercede per me allora lo posso fare anch’io. I miracoli possono avvenire quando preghi Gesù.

Allora Gesù, per la preghiera che tu stai facendo nel tuo Santissimo Sacramento fa che io e mio marito possiamo avere il dono di un bambino.

Se no che fa tutto il giorno Gesù dentro il Santissimo Sacramento? Pensa sempre a noi! Come un padre ed una madre pensano ai figli. Sapendolo, quando io sto davanti al Santissimo Sacramento allora comincerò a dire:”Signore mi unisco alla preghiera che tu stai facendo al Padre perché io possa avere il dono di un figlio. Mi unisco alla tua preghiera. Oppure mi unisco alla tua preghiera che stai facendo per liberare quel figlio che è posseduto da 18 anni”.

Come dice Gesù a quella donna:”questa figlia di Abramo che Satana ha tenuto legata, schiava per 18 anni, non doveva esser sciolta il giorno di sabato? Gesù che le ha detto? :” figlia mia è la vita ! dopo 18 anni è troppo radicato!” Macché! Dio fa resuscitare i morti da dentro le tombe che ci stanno da cent’anni come è successo quando è morto in croce. Non può liberare uno che ha 18 anni di possessioni?

Però dobbiamo sapere che questo avviene perché c’è un intercessione meravigliosa che è Gesù!

Infatti Gesù dice davanti alla tomba di Lazzaro: “Padre, io lo so che tu sempre mi ascolti “

Questo continua ad essere così non è che ora il Padre dice : “no senti, ti ho sempre ascoltato e questa persona no”, non è che fa così.

Allora veramente sono cose meravigliose, meditiamole, perché l’altro giorno sono stato ad un incontro di coordinamento di gruppi carismatici del mondo, ICCRS, e sono uscito con questa consapevolezza: quando non c’è lo Spirito Santo niente è possibile, ma quando scende lo Spirito Santo tutto diventa possibile. Infatti quando Maria dice all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo” , l’angelo Le risponde : ”Lo Spirito Santo scenderà su di te”, perché Quando scende lo Spirito Santo tutto è possibile per chi crede , ma deve credere anche allo Spirito Santo e questo vale in particolare durante la messa, allora ecco ringraziamo veramente Gesù e vi invito veramente ad essere lieti nella speranza di esultare di gioia, ma non perché non abbiamo prove o cose, ma perché il fuoco dell’amore di Dio è così grande che non c’è cosa quando lui scende, quando scende lo Spirito Santo che non diventa possibile, come quando quella donna – e finisco- la stavano lapidando, Gesù interviene e le dice “ Donna nessuno ti ha condannato?

“Nessuno Signore”

“Va e non peccare più”

E’ arrivato Gesù e tutto è diventato possibile, eppure quella donna è stata liberata dalla dannazione.

Quindi preghiamo tanto lo Spirito Santo che quando Gesù possa intercedere e scenda su di te lo Spirito Santo.

Gesù prega tu che scenda lo spirito Santo, una volta che scende lo Spirito Santo tutto diventa possibile.

Allora io adesso ho annunciato, ho preparato il terreno ma adesso arriva il Re dei re quindi adesso non solo lo ha già fatto lui, perché adesso abbiamo la possibilità di adorarlo e di sperimentare quello che è stato annunciato.