Jérôme Lejeune e le sfide della Bioetica del nostro secolo

Quest’anno cade l’anniversario dei 30 anni dal dies natalis del professor Jérôme Lejeune, medico genetista, una delle massime autorità mondiali del secolo scorso in campo scientifico per aver scoperto la causa della Sindrome di Down e di altre disabilità dell’intelletto. Amico intimo di San Giovanni Paolo II (che lo nominò primo Presidente della Pontificia Accademia per la Vita), il professor Lejeune è considerato il padre della genetica moderna, ma non solo: egli è anche uno dei padri della bioetica, poiché mostrò cosa significa spostare lo sguardo dalla malattia al malato, e fu tra i primi a pensare lo stretto rapporto che intercorre tra scienza ed etica.

Lejeune fu definito dal Papa polacco in occasione della sua morte “un grande cristiano del XX secolo (…) un uomo per il quale la difesa della vita è diventata un apostolato”. Eppure, il Prof. Lejeune è passato alla storia soprattutto per due ragioni: per aver scoperto la causa della Sindrome di Down e, non appena la possibilità di diagnosi di quest’ultima si trasformò nella condanna a morte dei bambini con sindrome di Down, per essersi pubblicamente opposto all’aborto. Per questa sua posizione, Lejeune si giocò il Premio Nobel, per il quale era candidato, e insieme il consenso professionale dei suoi pari a livello internazionale.

La ragione della sua opposizione all’aborto è stata dai più ricondotta al fatto che il Prof. Lejeune era un uomo di fede. Un uomo che indossava, come ha ben descritto una sua antica alunna in una recente intervista, il camice bianco e la croce. Ma il medico genetista francese difendeva la vita non (solo) perché era cristiano ma soprattutto perché il dovere e la vocazione del medico è quella di essere un “servitore della vita”, come lui stesso si definiva.

Ebbene, in occasione dell’anniversario della morte di questo grande scienziato del secolo scorso, la Cattedra Internazionale di Bioetica Jérôme Lejeune organizza quest’anno un grande Congresso internazionale di Bioetica che si svolgerà a Roma il 17 e 18 maggio dal titolo: “Jérôme Lejeune e le sfide della Bioetica nel XXI secolo” (per iscriversi cliccare qui).

Lo scopo di questo Congresso scientifico è quello di analizzare le principali sfide bioetiche contemporanee alla luce del pensiero e dell’eredità di Jérôme Lejeune, di mettere in luce la ricchezza del suo pensiero e di illuminare sulle attuali sfide bioetiche con l’obiettivo di rinnovare l’importanza della conservazione della dignità della persona in ogni circostanza.

Il Congresso vuole inoltre portare a riflettere su base scientifica, etica e razionale, sulle principali sfide attuali della Genetica, della Biotecnologia e della Neuroscienza, applicata alla vita umana e alla salute. In particolare, si tratteranno i temi più scottanti e ancora soggetti a grande confusione come la modifica genetica degli embrioni umani a scopo terapeutico o di miglioramento, la diagnosi prenatale e le tecniche di riproduzione assistita, la maternità surrogata e l’utero artificiale. Si parlerà di embrione con “tre genitori” e delle sfide della biologia sintetica, di eutanasia e di cure palliative neonatali. Si approfondirà anche il tema della disforia di genere e il trattamento ormonale dei minori.

Questi temi verranno trattati da esperti provenienti da tutto il mondo, i quali, ispirati dal pensiero e dall’eredità del Professor Lejeune (alcuni esperti lo hanno conosciuto personalmente e sono stati suoi allievi), ci illumineranno su queste sfide contemporanee e ci forniranno gli strumenti per poter comprendere e affrontare questioni sempre più complesse in campo bioetico. Il Congresso è rivolto a tutti: ricercatori, scienziati, medici, infermieri ma anche filosofi e giuristi, insegnanti e a tutti coloro che sono interessati a conoscere le questioni bioetiche sollevate dalla scienza e dalla tecnologia contemporanea e futura. Vi aspettiamo numerosi. Per l’iscrizione e per maggiori informazioni cliccare qui.

LGT