Una Novena di Natale Wi-Fi

di Costanza Miriano

Dicembre 2020. Squilla il telefono. “Ti prego, siamo qui lontani e soli, ognuno a casa propria. Non possiamo vederci, non possiamo stare insieme, almeno facciamo qualcosa che ci aiuti a prepararci, uniti, all’incarnazione di Gesù nella nostra vita, in questo strano Natale di questo strano, difficile anno. Organizza qualcosa per connetterci tutti insieme”.

La telefonata della mia amica, quella in gamba, l’amica che sa sempre cosa fare e non si lamenta mai di nulla, mi fa riflettere: non mi piacciono le cose online, non ascolto catechesi, non guardo video, non fanno per me. Ma come faccio a ignorare questa richiesta? Non si può viaggiare, e comunque non potremmo incontrarci in grandi numeri, anche se abitassimo tutti nella stessa città. Insomma, per la prima volta, ascoltando il grido di aiuto della mia amica, vorrei provare a organizzare qualcosa per il Natale che non sia dal vivo, dal vero, in presenza, o non so come si dice, insomma qualcosa che non ci permetterà di abbracciarci in carne e ossa, ma che potrà farci lo stesso sentire uniti.

E se in ogni circostanza, positiva o negativa, passa la volontà di Dio capace di rendere la realtà feconda e generatrice di bene, sono certa che anche qui è possibile prendere il buono da quello che sta succedendo. È vero, non ci si può muovere dalla propria città, ma il buono è che qui, sullo schermo, possiamo vederci anche se abitiamo a Milano, Verona, Perugia, Piacenza, in Giappone perfino; e così da Roma posso chiedere un contributo a diversi dei sacerdoti – tantissimi – che stimo, e che fanno tanto bene alla Chiesa.

Cercando un modo per mettere insieme tante voci, tutte diverse e ciascuna ricca a modo suo, mi viene in mente di chiedere a ogni sacerdote una meditazione su un personaggio del presepe. Ognuno dei personaggi ha una catechesi per noi, ognuno ha un messaggio da darci, ognuno parla in qualche modo di noi: i pastori che vegliano, che di notte non stanno comodi nei propri letti e sono i primi a capire che quel bambino è molto speciale; la zingara, che vuole prevedere e controllare il futuro, proprio come noi; il bue e l’asinello, che si ritrovano inconsapevoli in una realtà immensa, e che fanno proprio quello che è chiesto all’uomo, obbedire alla realtà, con docilità; l’angelo, trasparenza di Dio, che ci ricorda che anche per noi Dio ha un messaggio, un annuncio; il pastore addormentato, simbolo di tutti noi che non ce la facciamo…

Insomma, quello che ne è venuto fuori è secondo me un piccolo capolavoro. Leggiamo e custodiamo queste parole, davvero dense e piacevoli insieme, un distillato della multiforme sapienza della Chiesa: abbiamo qui sacerdoti di formazione ciellina, neocatecumenale, oppure “semplici” diocesani o ancora religiosi, uomini più di azione e missione e uomini più di preghiera.

Ringrazio Dio per averceli mandati, e ringrazio loro per avere accettato di partecipare, e di essere poi trascritti e pubblicati, perché il loro seme possa continuare a portare frutto, anche tra chi leggerà questo libretto.

Grazie a don Dario Criscuoli (i pastori), don Luigi Maria Epicoco (la zingara), don Pietro Cesena (il pastore addormentato), don Francesco Buono (l’angelo), padre Giulio Albanese (i Magi), don Vincent Nagle (il bue e l’asinello), don Antonello Iapicca (san Giuseppe), don Renzo Bonetti (Maria), padre Maurizio Botta (Gesù Bambino), e grazie ad Alvaro Mascioni, l’editore della SHALOM  preziosissima casa editrice, che lavora instancabilmente e generosamente per il regno dei cieli.

 

La Novena di Natale sul sito della SHALOM

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