Una piccola via. Il pellegrinaggio di Santa Teresina di Lisieux

Introduzione

«In eis Ipse nos alloquitur». Nei santi – scrive la Lumen gentium – è Dio stesso che ci parla.

Cari fratelli e sorelle,

è con la fede della Chiesa che ci accingiamo all’incontro di questa sera, incontro vivo con una donna viva, ora, in Cristo. Teresa ne era certa, tanto che, prima di lasciare questo mondo, aveva rassicurato le sue consorelle: «Passerò il mio Cielo a fare del bene sulla terra, farò scendere una pioggia di rose». E, poco prima di morire, alla sorella che le chiedeva se le avrebbe guardate dall’alto, lei, sorprendentemente, rispose: «No, discenderò». Chiediamo, dunque, a questa giovanissima carmelitana vissuta più di un secolo fa, di scendere in mezzo a noi e parlarci di Dio, ancora oggi.

Teresa ha mostrato al mondo una via facile, sorridente, familiare, verso la santità; una via che non nasconde, affatto, il vessillo della Croce, che non toglie nulla al rinnegamento di sé comandato da Cristo, ma che introduce, semplifica e trasforma le asperità del cammino in quella relazione fondamentale d’amore che fa del cristiano un figlio amato da un Padre buono. È l’amore, infatti, la chiave della vocazione di Teresa – come dirà lei stessa – tanto che San Giovanni Paolo II, proclamandola dottore della Chiesa la definì esperta della scientia amoris.

Teresa aveva capito fino in fondo quanto la debolezza sia il luogo benedetto in cui la grazia di Gesù può sorprendere e invadere la vita del discepolo; e l’aveva capito proprio di fronte alle proprie fragilità caratteriali e affettive, le quali la rendono così vicina a quel fragile avventuriero sentimentale, che è l’uomo del terzo millennio.

Per questo, Teresa non fece altro che cercare di restare una bambina piccola davanti a Dio. «Il messaggio che questa Santa porta al mondo – scrisse lo scrittore francese Bernanos – è uno dei più misteriosi e dei più pressanti che esso abbia mai ricevuti. Il mondo sta morendo per mancanza di infanzia ed è proprio contro di essa che i semidei totalitari puntano i loro cannoni e i loro carri armati».

Di fatti, tutti i testi di Teresa, gli scritti autobiografici, le lettere e le poesie hanno come scopo principale farci capire in cosa consiste questa piccolezza e come metterla in pratica nelle circostanze concrete della vita. A sua sorella Paolina, che le chiedeva di spiegarsi meglio in merito a questa piccolezza, Teresa diceva: «È conoscere il proprio nulla, aspettare tutto dal buon Dio, come un bambino aspetta tutto da suo padre; è non inquietarsi di nulla». «Nada te turbe – come già insegnava l’altra grande carmelitana, Teresa d’Avila –  nada te espante, solo Dios basta».

Nada te turbe (G. Russo)

 

Nada te turbe

Nada te espante

Todo se pasa

 

Con la paciencia

Todo lo alcanza

Dios no se muda

 

Nada te turbe

Nada te espante

Quien tien a Dios

 

Nada le falta

Nada te turbe

Nada te espante

Solo Dios basta