Al Regina Coeli dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Papa Francesco ci porta a riflettere sul brano del Vangelo tratto da Luca 24, 13-35, il viaggio di due discepoli di Emmaus.
Si
svolge durante la Pasqua, e i due compiono, nella stessa giornata, un
viaggio di andata verso Emmaus, la loro città e uno di
ritorno a Gerusalemme.
E’
lo stesso percorso, eppure diverso“È
un viaggio che avviene di giorno, con buona parte del tragitto in
discesa. E c’è il viaggio di ritorno: altri undici chilometri, ma
fatti al calare della notte, con parte del cammino in salita dopo la
fatica del percorso di andata e tutta la giornata”.
Ma cambia lo stato d’animo dei due
“il primo avviene nella
tristezza,
il secondo nella
gioia.
Nel primo c’è il Signore che cammina al loro fianco, ma non lo
riconoscono; nel secondo non lo vedono più, ma lo sentono vicino.
Nel primo sono sconfortati
e senza speranza;
nel secondo corrono a portare agli altri la
bella notizia
dell’incontro con Gesù Risorto”.
Ed
è così per noi, spiega il Pontefice, durante il viaggio della vita,
quando ci troviamo a dover scegliere una direzione “c’è
la via di chi, come quei due all’andata, si lascia paralizzare
dalle delusioni della vita e va avanti triste; e c’è la via di chi
non mette al primo posto sé stesso e i suoi problemi, ma Gesù che
ci visita, e i fratelli che attendono la sua visita, cioè i fratelli
che attendono che noi ci prendiamo cura di loro”.
Non
dobbiamo pensare solo a noi stessi e smettere di lamentarci, passare
“dal
sé al si”, non
più recriminare “se
la vita fosse andata come volevo ”
ma fare qualcosa per cambiare “Sì,
io posso fare questo perché la gente sia più felice[…] per
aiutare tanta gente.”
Cambiare
incontrando
Gesù,
aprendogli il nostro cuore e pregandolo di restare con noi.
L’articolo Abbandonare la strada del se e intraprendere quella del si sembra essere il primo su .