“Non vivo più io, ma Cristo vive in me”

È questo il ritornello del brano “De gloria en gloria” tratto da Gal 2,20 che ci ha accompagnato in questa XLI marcia francescana, ed è ciò che abbiamo provato come guastatori, ma partiamo dall’inizio.

Il desiderio di guastare è nato alla fine della marcia a cui ho partecipato lo scorso anno grazie alla gioia e all’amore che i guastatori ci avevano trasmesso. Volevo dunque ricambiare a mia volta, è stato per me provvidenziale ritrovarmi il 24 luglio a Santa Maria degli Angeli per iniziare questa avventura, pur non conoscendo a pieno in cosa consistesse.

Il brano di Vangelo che ci è stato proposto dal frate responsabile dei guastatori è stato quello dell’Annunciazione riletto alla luce di tre Parole chiave: Eccomi, Rallegrati e Disarmami/Disarmali.

Queste tre parole si sono rivelate vere e presenti durante i dieci giorni del servizio. Ci siamo infatti dovuti presentare agli altri così come eravamo veramente, ci siamo rallegrati (Eviva! Cit) dentro le difficoltà e nella stanchezza quotidiana  e così facendo il Signore ci ha permesso di abbattere le nostre barriere e quelle dei marciatori, rendendoci e rendendoli bisognosi dell’amore del Signore e dell’amore altrui.

Il timore con cui sono partita è stato quello di non sapere come poter amare le persone a me vicine. Il servizio mi ha fatto comprendere che è proprio servendo che posso amare sperimentando che il soggetto che ama non sono io, ma è il Signore che usa me come tramite per avere cura degli altri. Questa consapevolezza unita all’esperienza fraterna vissuta con gli altri ragazzi del servizio ha fatto si che io mi sentissi ricolmata di Amore e Gioia vera.

Grazie a questo essere “ricolma” della sua grazia il sorriso e l’allegria non risultavano artificiosi ma del tutto spontanei, la stanchezza non si percepiva perché il desiderio di accogliere i marciatori e di camminare tutti insieme verso il perdono e il Paradiso risultava essere più grande di ogni fatica.

In questi dieci giorni ho sperimentato la bellezza di essere me stessa, di essere famiglia insieme ai guastatori, ai frati e alle suore, di abbandonarmi all’amore, alla provvidenza e alla misericordia del Padre.

“Avvenga per me secondo la tua Parola” (Lc 1,38) è quindi la Parola del brano dell’Annunciazione (come quelle consegnateci all’inizio) che sento mia alla fine di questa esperienza.

L’arrivo in Porziuncola il 2 agosto mano nella mano con i fratelli e con il cuore colmo di amore è stato davvero come sentire il Signore pronunciare a tutti noi queste parole: “Oggi con me in Paradiso!”

SERENA AIMASSO

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