QUI E ORA

Entrambi siamo già stati marciatori e abbiamo sperimentato l’incontro con la Misericordia del Padre nelle nostre storie personali, in questa 41esima Marcia Francescana abbiamo camminato insieme nella strada che il Signore aveva tracciato per noi come coppia nonostante ognuno di noi avesse le sue domande, le sue preoccupazioni e le sue aspettative. Nonostante il nostro essere arrivati qui insieme, abbiamo provato a vivere questo servizio come figlio e figlia di Dio senza ritagliarci troppo tempo per noi ma decidendo, di comune accordo, di scegliere un momento durante la giornata per poter condividere il nostro vissuto giornaliero. Nel pieno dell’innamoramento ci sembrava una follia, l’ennesima occasione per poter scommettere sulla bontà del Signore. A nostro parere la marcia francescana resta la cornice perfetta per questo tipo di scommesse.

A differenza di quanto ci aspettassimo, il nostro essere al servizio è stato come vivere una vera e propria “marcia nella marcia”. È stata un’esperienza stancante e intensa per entrambi. Con il passare dei giorni la grazia di Dio illuminava la nostra strada facendosi spazio nei nostri cuori, lasciandoci scoprire i desideri più profondi. Così facendo la stanchezza dovuta alle poche ore di sonno e le nostre reciproche preoccupazioni hanno ceduto il passo alla preghiera semplice e autentica. Ci siamo chiesti più volte in che modo stessimo davanti al Signore, in che modo, unico e personale, potessimo rispondere alla sua chiamata all’amore e alla vita piena. La risposta è arrivata per entrambi durante tutta la marcia, in ogni tappa i nostri cuori abbassavano le loro difese. Abbiamo scoperto che il servizio al prossimo è come uno specchio che permette al cuore di rivelare in che modo è chiamato ad amare Dio e l’altro, nonostante le tante contraddizioni che ognuno di noi può vive. Abbiamo scoperto che il nostro desiderio profondo è quello di stare con Dio immersi nell’entusiasmo dei frati e delle suore, negli abbracci dei fratelli e delle sorelle che il Signore ci ha messo accanto. Ci siamo resi conto con grande gioia che quel momento di verifica giornaliera in cui ci ritrovavamo insieme come coppia per condividere i nostri vissuti era un luogo privilegiato per restare cuore a cuore con Lui.

Rivivendo le tappe della marcia abbiamo avuto modo di ringraziare il Signore per le opere grandiose che ha compiuto nelle nostre storie personali ancor prima di essere una coppia. Abbiamo imparato che la nostra chiamata personale è una storia vocazionale che passa per i tanti “oggi” della nostra vita, come il desiderio di voler camminare insieme nel “qui e ora” verso la Porziuncola, verso il Paradiso. E’ stata una gioia immensa quando davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli ci siamo confrontati e abbiamo riscoperto in entrambi lo stesso desiderio di entrare in Porziuncola insieme, mano nella mano. Arrivati in Porziuncola la gioia che abbiamo provato passando per quel piccolo pezzo di paradiso è stata la somma dei tanti momenti di grazia vissuti negli anni e nei giorni precedenti, ricordando tutti i momenti di grazia e di fraternità vissuti nella nostra esperienza di guastatori e di marciatori. Siamo entrati in Porziuncola con il cuore trasformato ancora una volta dalla Misericordia che non smette mai di stupirci. Ci siamo ritrovati cambiati da un passaggio molto concreto del Signore che si e manifestato in determinati sguardi, parole, gesti e azioni ben precise di alcuni fratelli e sorelle con cui abbiamo condiviso questa esperienza.

Abbiamo intrapreso questa esperienza con la certezza che questa nostra relazione rappresenta un “oggi” delle nostre storie vocazionali, un preciso modo di stare davanti a Dio. Permettere a Dio di entrare in una relazione significa scoprire attraverso di Lui che l’Amore è il contrario del possesso e che lo Spirito Santo è il motore, l’alimento e il custode della nostra relazione indipendentemente dalla nostra vicinanza, perché l’altro è la Sua occasione per entrare in casa mia oggi (Lc 19, 5). Una nostra amica guastatrice, sposata da qualche anno, ci ha confidato che in un matrimonio “se si cammina in Tre è una bella marcia in più”. Ci è sembrato un’indicazione preziosa per proseguire il cammino di verifica della nostra chiamata verso il Paradiso.

Insomma, dopo una marcia a cui abbiamo partecipato da marciatori, questa seconda marcia a cui abbiamo partecipato da guastatori, questa esperienza di Dio ci lascia “una marcia in più”, una terza marcia.

GIOVANNI E CATERINA

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