Sentirsi amati e benedetti da Dio !

Zaino in spalla, biglietti alla mano. Si riparte oggi come un anno fa ma con una motivazione diversa. Fare memoria durante il viaggio di cosa successe in marcia l’anno scorso mi aiuta ad avere il cuore ancora più grato dei doni ricevuti, per poter mettermi al servizio. Chissà cosa mi aspetta! Sarà duro e faticoso, ma anche pieno di Luce, la stessa che ho visto negli occhi dei guastatori durante la mia marcia. Sono stati proprio quegli occhi così luminosi a spingermi e ad accompagnarmi verso il cammino di bellezza di quest’anno fino ad arrivare a guastare. Mi dicevo che la fatica, il poco sonno, le tante persone non avrebbero potuto impaurirmi e distogliermi dal desiderio di ringraziare.

Fin dal primo giorno di marcia abbiamo lavorato e sudato, e ben presto abbiamo imparato a far diventare il servizio preghiera. Perché abbiamo scoperto che da un piccolo sì, detto con il cuore e con le opere Dio avrebbe potuto fare grandi cose, perché nulla è impossibile a Dio.
La sveglia presto, le corse, gli imprevisti non ci hanno fermati perché Dio era con noi e sapevamo che solo in Lui avremmo avuto la forza per fare.
Dio è fedele in qualsiasi momento: quando stavo per cedere alla stanchezza, alla preoccupazione dell’imprevisto Lui si mostrava attraverso l’arrivo dei marciatori, la parola o un gesto di un fratello guastatore, quasi a dirmi “non temere”, ” io sono con te”.
Il momento migliore era l’arrivo dei marciatori in cui tutta la stanchezza veniva azzerata. Si ripartiva da capo con una nuova energia, pronti al servizio del fratello assetato, sudato e stanco che ti chiede solamente di essere dissetato e incontrato nelle proprie fatiche.
Guastare è stato fare una marcia parallela a quella dei marciatori che però mi ha permesso di vivere e gustare in pienezza e con una consapevolezza nuova la mia marcia. Con il cuore traboccante di gratitudine e di benedizione ho apprezzato tutte le piccole attenzioni che i guastatori hanno avuto nei miei confronti da marciatrice.
Da un passo oltre me, le fatiche e le paure a vivere un nome nuovo che Dio mi ha donato. Ho potuto scoprire un po’ alla volta durante i dieci giorni grazie alla Parola abbondante fattasi carne nella fraternità. Sentirsi amati e benedetti da Dio e dai fratelli per quello che sì è, per come si è e per quel poco che si fa è stata una grazia. Senza i guastatori miei fratelli in Cristo non sarei mai riuscita ad annullare le non-parole e i non-nomi e dare spazio al nome nuovo che Dio ha scelto per me. Non posso non ringraziare il Signore per tutto ciò.

Martina

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