Uno che mi conosce

di Costanza Miriano

Io lo voglio uno che mi conosce – mi conosce, sa tutte le pieghe del mio complicatissimo e faticosissimo cuore! – e che non permette che nessuno mi porti via dalla sua mano, lo voglio un amore così, che è quello descritto da Giovanni 10, 27-30, il Vangelo del buon pastore. Uno che viene a dirmi che niente mi separerà da lui, e che non pensa che io sia un accollo per lui, ma anzi che mi cerca come un amante geloso! L’infinito Dio che ha tempo per me, che cerca me! E che ama allo stesso modo mio marito e tutti quelli che mi sono cari…

Su questo tema qui c’è la catechesi di padre Paolo De Carli, il carmelitano che ha tenuto l’incontro del primo lunedì del mese ai Santi Quattro (QUI il file audio).

È preceduta da una riflessione di suor Fulvia sulla Parola, quella promessa alla quale possiamo aggrapparci in un’attesa forse anche lunghissima, ma certa di non essere delusa.

È un Vangelo, quello che commenta padre Paolo, in cui Gesù dice tante volte io, la mia mano, la mia voce, io, io, io. E poi c’è un altro modo di dire io, che è il modo umano, il modo della hybris.

Una riflessione sull’altro modo di dire io, per esempio il modo di Ronaldo. Un padre Maurizio Botta in ottima forma: 13 minuti che vale la pena di investire (anche se non si è tifosi del Toro come lui).

https://soundcloud.com/user-989228608/20190505a