L’armonia della bellezza è data solo dall’insieme

All’Angelus di domenica 20 ottobre 2019 il Santo Padre ha celebrato la 93.ma
Giornata mondiale missionaria ed ha affermato nel corso dell’omelia che “il cristiano va con amore verso tutti,
perché la missione non è un peso da subire, ma un dono da offrire”
.

Papa Francesco ha scelto
di dedicare tre parole ai missionari: monte, salire e tutti. Il monte, soprattutto, è stato sin da
sempre il luogo nel quale sono avvenuti i grandi incontri tra Dio e l’uomo. Il
monte è quel luogo capace di riportarci all’essenziale poiché “è proprio sul monte che siamo chiamati ad
avvicinarci a Dio nel silenzio, nella preghiera, prendendo le distanze dalle
chiacchere e dai pettegolezzi che inquinano”.

Dall’alto, infatti, è
possibile vedere gli altri nel proprio insieme e così scoprire che l’armonia
della bellezza è data solo dall’insieme. La figura del monte serve per
ricordare a ciascuno di noi che i fratelli e le sorelle non devono essere
selezionati ma abbracciati, con lo sguardo e con la vita.

Anche la parola salire è fondamentale. Ciò che ha detto
il Santo Padre è che “non siamo infatti
nati per stare a terra, per accontentarci di cose piatte, siamo nati per
raggiungere le altezze”
. Per incontrare Dio ed i fratelli sul monte è
sempre necessario salire. Nonostante sia un’azione che richiede fatica è
l’unica cosa si possa fare per riuscire a vedere tutto meglio.

La parola tutti ci serve per comprendere il senso di inclusione che Dio vuole per noi. Il vero senso della missione è salire sul monte a pregare per tutti e scendere dal monte per farsi dono a tutti”. Questo significa che nessuno è escluso dal cuore e dalla salvezza di Dio. “Il nostro cuore vada oltre le dogane umane, oltre i particolarismi fondati sugli egoismi che non piacciono a Dio. Tutti, perché ciascuno è un tesoro prezioso e il senso della vita è donare agli altri questo tesoro”.

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