Chiediamo a Dio l’umiltà, l’unica strada che conduce a Lui

All’Udienza che precede un giorno tanto importante per i cristiani, il Natale, è proprio della nascita di Gesù che il Pontefice parla agli astanti, del miracolo che la riguarda e di cosa significa per noi.

Nato in una stalla, “fu un angelo ad annunciare la nascita di Gesù, e lo fece a degli umili pastori. E fu una stella che indicò ai Magi la strada per raggiungere Betlemme ( Mt 2,1.9-10). L’angelo è un messaggero di Dio. La stella ricorda che Dio creò la luce (Gen 1,3) e che quel Bambino sarà ‘la luce mondo’, come Egli stesso si autodefinirà ( Gv 8,12.46) ”

Tutto ha un significato quindi. I pastori che andranno a conoscerlo rappresentano i poveri, e i Magi “rappresentano i popoli pagani, in particolare tutti coloro che lungo i secoli cercano Dio e si mettono in cammino per trovarlo. Rappresentano anche i ricchi e i potenti, ma solo quelli che non sono schiavi del possesso, che non sono ‘posseduti’ dalle cose che credono di possedere.” Questo significa che la nascita di Gesù è un evento universale che riguarda tutti gli uomini” e tutti siamo chiamati a cercare Dio, ma abbiamo bisogno di umiltà, questa è la strada che conduce a Lui.

Chiediamo dunque al Signore di donarcela: “Signore, che non sia superbo, che non sia autosufficiente, che non creda di essere io stesso il centro dell’universo. Fammi umile. Dammi la grazia dell’umiltà. E con questa umiltà io possa trovarti. È l’unica strada, senza umiltà non troveremo mai Dio: troveremo noi stessi. Perché la persona che non ha umiltà non ha orizzonti davanti, ha soltanto uno specchio: guarda se stesso. ”

L’amore di Dio è immenso e ci dona gioia, ed “ha un nome e un volto: Gesù è il nome e il volto dell’amore che sta a fondamento della nostra gioia.

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